Maria, Regina del cielo e della terra

di Redazione
Maria, Regina del cielo e della terra

Papa Francesco parla spesso di Maria nelle sue catechesi e, nel solco della Dottrina Cattolica (cfr. Catechismo Chiesa Cattolica n° 971-972), ha recentemente affermato che Maria, la Madre di Dio, è l’“Odigitria”, ovvero colei che indica la Via per giungere a Cristo suo Figlio. 

Maria è sempre in relazione e in funzione a Gesù, è rivolta a Lui ed è la sua prima Discepola. Ella non è da considerarsi un’altra dea e non è co-redentrice con il Figlio ma intercede per noi presso il Figlio.

Tutti i misteri collegati alla Vergine Maria sono quindi da legare strettamente a Gesù: Madre di Dio; Verginità perpetua; Immacolata concezione; Assunzione in cielo di Maria.

Anche il titolo “Maria Regina del cielo e della terra” è da leggere in stretta correlazione con la Regalità di Gesù suo Figlio. Tale titolo mariano è stato fissato nella Lettera Enciclica di Papa Pio XII nel 1954 “Ad Caeli Reginam”. In essa il Papa ribadisce con forza che è possibile definire Maria Regina in quanto madre di Gesù, Re dell’Universo. 

Per comprendere quindi il senso del titolo “Maria Regina del Cielo e della Terra” occorre cercare di capire cosa possa voler dire che Gesù è Re dell’Universo.

Gesù nella sua esperienza terrena è stato indicato più volte con l’appellativo di “Re” e davanti a Pilato afferma: “Tu lo dici, io sono Re” (Gv 18). Quindi Cristo è realmente “Re”.

La regalità di Gesù non è però da intendersi con le categorie terrene di “regno”. Gesù è Re di un Regno Spirituale, contrapposto a quello di Satana (Pio XI), dove non c’è violenza e contrapposizione. Il Trono di Cristo è la Croce da cui ha giudicato il mondo salvandolo e la Corona regale di Cristo è la Corona di Spine.

Pio XI ribadisce: “Ai sudditi di questo Regno, Gesù, Re dell’Universo, richiede non solo l’animo distaccato dalle ricchezze e dalle cose terrene, la mitezza dei costumi, la fame e la sete della giustizia, ma anche che essi rinneghino sé stessi e prendano la propria croce”.

Tale Regno troverà compimento alla fine dei tempi, alla seconda venuta di Cristo nella Gloria.

Gesù ha esercitato la propria regalità nel farsi servo, donando sé stesso con un amore incondizionato che lo ha portato a mettersi all’ultimo posto. Egli non ha mai cercato successo, popolarità, onore terreno ma solo la Gloria di Dio.

Se quindi è corretto dire che Gesù è “Re”, Maria sua Madre la possiamo lecitamente chiamare “Regina”. 

Nell’usare questo termine dobbiamo però stare molto attenti a non attribuire a Maria come a Gesù tutti quegli attributi e quelle caratteristiche tipiche dei sovrani terreni. Gesù questo non l’ha mai voluto, anzi lo ha sempre rifiutato.

In modo particolare occorre vigilare attentamene nell’usare i Simboli Regali terreni (Corona, Scettro). I Simboli rimandano a dei significati ed educano, formano il pensiero delle persone. Se quindi un simbolo oggi non è più evocativo di quanto quel segno vuole trasmettere ma conduce ad un errore è meglio non usarlo. Non è una questione di “tradizioni umane” ma di rispetto della “Tradizione”, ovvero del vero legame con l’insegnamento di Cristo.

La Chiesa oggi ha bisogno di ribadire e di rinsaldare questo legame e recuperare la “radicalità evangelica” proposta e vissuta da Gesù.

don Marco