Parrocchia di Bienate

San Bartolomeo in Bienate: Don Pompeo e la nuova Chiesa

di Antonio

L’11 settembre 1938 faceva l’ingresso in parrocchia il nuovo parroco don Pompeo Castelli.

Nato a Caronno Pertusella il 21 luglio 1902, frequentò le elementari col cugino Giovanni Colombo, che diventerà Arcivescovo di Milano. Entrò in seminario nel 1913 e fu consacrato sacerdote, con il cugino, il 29 maggio 1926 dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Eugenio Tosi.

Grande fu l’attesa per questo giorno rimasto memorabile nel ricordo dei bienatesi. Per l’ingresso furono addobbate le vie con festoni, “sandaline” e un “impianto della luce elettrica per una grandiosa illuminazione”. Preceduto da un corteo di auto, andate a incontrarlo sulla strada di Magnago, fu accolto sotto una porta trionfale dalle autorità e dal popolo. In processione, al canto del “Benedictus”, si avviò alla chiesa parrocchiale; poi seguì la cerimonia della presa di possesso, e il novello parroco salito sul pulpito, diede il suo primo saluto al popolo e tracciò in breve le linee del suo programma. Seguì poi la Massa Solenne. A sera, “sfarzosa illuminazione di tutto il paese” fino a tarda ora terminò la festa.

Bienate, 5 giugno 1939 – Visita Pastorale del Cardinale Ildefonso Schuster.

Il 5 giugno 1939 giungeva in Visita il Cardinale Ildefonso Schuster; accolto dal popolo e dalle autorità, in processione si recava in chiesa. Salito sul pulpito, spiegava al popolo il senso della Visita Pastorale, e lanciò l’idea e l’impegno per la costruzione di una nuova chiesa, per insufficienza dell’attuale.

Don Pompeo, come familiarmente era chiamato dai suoi parrocchiani, subito iniziò a impegnarsi per dotare la parrocchia di una nuova chiesa. Il terreno per la costruzione fu donato dalla signora Angioletta Scotti, vedova dell’industriale Achille Perego, titolare dell’omonima manifattura a Bienate. Nel 1942 la Manifattura Perego donava alla Parrocchia una casa, da destinare ad abitazione del Coadiutore. Nel mese di marzo del 1942 iniziarono i lavori di scavo delle fondamenta della chiesa, e il 20 giugno 1942 avvenne la posa della Prima Pietra con l’intervento e la benedizione del Cardinal Schuster. Erano anni duri per l’Italia, oppressa dalla seconda guerra mondiale, eppure “con l’aiuto della Provvidenza che non venne mai meno” la chiesa iniziò a prendere forma. Perfino i tedeschi aiutarono, fornendo il cemento; la pietra, da Pognana Lario, sul lago di Como, arrivava via barconi e Ferrovia Nord; tutto grazie alla tenacia di don Pompeo che non mancò di compensare, con appetitosi salami, la disponibilità dei vagoni ferroviari. L’ultimo tratto del viaggio le pietre lo compivano dalla stazione di Vanzaghello a Bienate con i carri a cavalli.

La popolazione sosteneva con varie offerte le necessità della parrocchia. Gli operai della ditta “Milani e nipoti” offrirono l’equivalente di una giornata di lavoro per la costruzione della chiesa, e la ditta versò al parroco l’intera somma. Scrive il parroco: “si iniziò la nuova chiesa con 80.000 lire, il preventivo era di un milione e mezzo ma poi, aumentato il costo del materiale e della mano d’opera si spese circa otto milioni e mezzo”. L’altare Maggiore della vecchia chiesa era di un certo pregio, così come le due tele che lo fiancheggiavano; altare e tele sono stati collocati nella nuova chiesa parrocchiale.

La nuova chiesa fu consacrata dall’Arcivescovo di Milano Cardinal Schuster il 6 ottobre 1945.

Nel 1946 si costruì la casa parrocchiale, che ricalca lo stile della chiesa con pietre a vista. In questa costruzione il parroco “ha visto proprio l’aiuto di Dio”; senza soldi, pieno di debiti, si è riusciti a terminare anche questo edificio, “…la vecchia casa parrocchiale dista troppo dalla nuova chiesa e il servizio diventava troppo pesante”.

Nel 1947 è fatto il pavimento della chiesa, con una spesa di circa due milioni e mezzo.

La statua di Sant’Ausano (28° vescovo milanese, 556-561 ca.), che vediamo sul piedestallo alla destra del sagrato, si trovava già a fianco della vecchia chiesa, e fu trasferita quando si costruì la nuova chiesa.

Il 20 ottobre 1948 arrivò a Bienate la “Madonna Pellegrina” giungendo da Magnago. In processione, “fu portata la Sacra Effigie per tutti gli stabilimenti”. Il giorno successivo fu portata per le vie del paese poi, al confine della parrocchia, consegnata al popolo di Borsano. A questo punto i bienatesi e il loro parroco, prima di lasciare la Madonna Pellegrina, “fanno promessa di mettersi d’impegno ed erigere il nuovo campanile”.

Bienate, 1953 – Piazzale della chiesa, foto di gruppo con il “campanone”.

Il 2 maggio 1949 si “gettarono” le fondamenta del nuovo campanile, e il 23 dello stesso mese si iniziarono a costruire i muri, su disegni dello stesso progettista della chiesa. Il 6 giugno 1950 il parroco comprò un terreno, dietro la chiesa, per costruirvi l’oratorio e a ottobre si costruì la casa del coadiutore. Nel rimanente terreno, nel 1952, si costruì la recinzione per il nuovo oratorio. Nel 1953 fu venduta la vecchia chiesa, che non si poteva più tenere aperta perché pericolante. Non si possono utilizzare le vecchie campane sul nuovo campanile perché piccole, e la 4a campana è rotta; si decide così per un nuovo concerto di 5 campane. Nel 1953 arrivarono le nuove campane, furono poste sul piazzale della chiesa “appese a dei travi” e il 13 dicembre furono consacrate da Mons. Balconi, davanti “a una fiumana di gente”.

Nel 1958 il parroco acquista il terreno, dove sorgerà l’asilo; la benedizione dello stabile è fatta dal nuovo Arcivescovo di Milano Giovanni Colombo il 15 dicembre 1963.

Durante la Visita Pastorale del 13 giugno 1964 l’Arcivescovo di Milano Giovanni Colombo dona un prezioso calice intarsiato al cugino don Pompeo Castelli, parroco di Bienate. Il 9 gennaio 1970 “terminava la sua corsa per arrivare alla meta del Paradiso” don Pompeo, tra il rimpianto dei suoi parrocchiani, abituati al suo modo di fare un poco burbero ma affettuoso.