San Filippo Neri: Il Santo della Gioia

di Enrica, Federica, Mara e Silvia

Si festeggia il 26 maggio.

San Filippo è nato a Firenze il 21 luglio 1515 ed è morto a Roma il 26 maggio 1595.

Ricevette l’Ordine nel 1551.

Nacque nel pieno del Rinascimento, epoca che, al contrario di questo nome pacifico fu un tempo di  profonde inquietudini e di una diffusa sfiducia nel futuro.

Filippo riuscì a coglierne il fermento positivo, derivante dall’incontro con il Cristianesimo che crea cultura e realtà nuove.

La Sua famiglia viveva in un modesto stato economico: il padre era notaio ma l’esercizio della sua professione era ristretto ad una piccola cerchia di clienti e la madre morì poco dopo aver dato alla luce il quarto figlio.

I Neri si ritrovarono affidati alle cure della nuova sposa del padre, donna amorevole che instaurò un affettuoso rapporto con Filippo, dotato di un carattere pio e gentile, vivace e lieto, il “Pippo buono” che suscitava affetto ed ammirazione tra tutti i conoscenti.

Predilesse una vita contemplativa: si recava nelle chiese poco frequentate o nei cunicoli delle catacombe di san Sebastiano, ove poteva, in silenzio, rivolgere il proprio cuore al Suo Signore.

Qui, in una notte del 1544, mentre era immerso in preghiera invocando lo Spirito Santo, un globo di fuoco penetrò nel Suo petto. Il cuore si ingrandì tanto da rompere, come constateranno i medici alla Sua morte, due costole del lato sinistro, senza che mai Egli ne sentisse dolore, per 50 anni.

Il petto si dilatò al punto che non riusciva più ad allacciare la veste.

Questo Suo cuore ardente scalderà, riportandole alla vita, le anime fredde dell’intera Roma rinascimentale.

Filippo si era imposto la regola spirituale di non avere regole, oltre a quella di seguire lo Spirito.

Introdusse una catechesi formativa per la crescita spirituale dei fedeli, trascinando tutti con una preghiera semplice e fervorosa e con il Suo entusiasmo che derivava dall’essere “impazzito per il Signore”, unica persona che può dare senso e bellezza alla vita.

Accoglieva tutti nella Sua camera, per discorrere delle cose di Dio, ma era piccola e, quindi, era necessario trovare un luogo più grande per potersi incontrare.

Da ciò derivò la nascita di un Oratorio e della Confraternita dei pellegrini che svolse una grande opera di accoglienza.

Si consiglia la visione del film State buoni se potete.

Le Parole Della Fede: Cuore

Secondo la Bibbia, il cuore è il centro non solo dell’attività spirituale, ma di tutte le operazioni della vita umana. Soprattutto nell’antico testamento, sentimenti come paura, amore, coraggio, ira, gioia, affanno, sono attribuiti al cuore, così come “pensare, conoscere, comprendere, sapere…”. Le Sacre Scritture ci fanno capire che, percorrendo la via del cuore, possiamo meglio comprendere il Mistero di Dio, per vivere con più fiducia nel Suo amore. Per questo il “cuore” giunge a rappresentare la persona stessa. Perchè Dio ci ha donato il cuore? E Tu, ascolti il Tuo cuore?