San Michele Arcangelo: Angelo di luce che custodisce il mondo

♫ O San Michele principe, guerriero vittorioso, noi uomini difendi dal demone insidioso. ♫

Queste sono le parole della prima strofa del canto tradizionale dedicato a san Michele che viene cantato nelle Messe della festa patronale di Magnago.

San Michele è uno dei tre arcangeli nominati nella Bibbia e viene ricordato, con Gabriele e Raffaele, il 29 settembre, anche dagli ortodossi.

«Michele – che significa: “Chi è come Dio?” – è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in Lui è Dio che agisce». Francesco, 5/07/2013

Nel libro di Daniele viene definito principe: «Michele, uno dei prìncipi supremi, mi è venuto in aiuto» (cfr. Dn 10, 13) alludendo all’idea che ogni nazione ha un angelo che la guida e la protegge: Michele è il protettore d’Israele.

Nel libro dell’Apocalisse viene descritta la guerra scoppiata in cielo durante la quale Michele e i suoi angeli combattevano contro il demonio che appare nelle sembianze di drago, il serpente antico che seduce tutta la terra abitata, facendolo precipitare con i suoi angeli per poi gettarlo nello stagno di fuoco e zolfo(Cfr. Ap 12, 7-9 e Ap 20, 1-10).

«Il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo. Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza è offerta ad ogni uomo. Nel cammino e nelle prove della vita non siamo soli, siamo accompagnati e sostenuti dagli Angeli di Dio, che offrono, per così dire, le loro ali per aiutarci a superare tanti pericoli, per poter volare alto rispetto a quelle realtà che possono appesantire la nostra vita o trascinarci in basso». Francesco, 5/07/2013

Nelle icone San Michele è variamente raffigurato: con armatura, spada, lancia, bilancia, globo, ecc. mentre uccide il drago, pesa le anime, in atteggiamento di intercessione, ecc.

L’immagine scelta è un affresco del 1291 dipinto da Manfredino d’Alberto di Pistoia nella chiesa romanica di San Michele di Fassolo a Genova, demolita nell’Ottocento, ora conservato nel Museo di Sant’Agostino.

Michele indossa una tunica con una preziosa bordura sotto il manto con crisografia (criso = oro) che sottolinea le pieghe; con la lancia infilza il drago, di cui è rimasta solo un’ala dopo lo strappo del dipinto, e regge la bilancia con cui pesa i meriti di un’anima.

Con gli Angeli, Signore, uniamo il nostro canto, per benedirti sempre e proclamarti santo.