26ª Colletta Nazionale del Banco Alimentare: un gesto di speranza

L’ultimo sabato di novembre si è svolta la 26ª Colletta Nazionale del Banco Alimentare a cui hanno partecipato milioni di italiani, raccogliendo 6.700 tonnellate di alimenti per poter aiutare migliaia di associazioni presenti in Italia che sostengono famiglie che sono in difficoltà.

La preparazione della giornata è iniziata molto prima del 26 novembre. Tra le molteplici attività, vicino a noi, è stato possibile, grazie alla collaborazione di docenti attenti all’educazione dei propri alunni, presentare la Colletta all’Istituto Torno di Castano Primo e alle Scuole Medie di Magnago e Vanzaghello. Partendo dalla constatazione del numero di poveri in Italia (circa 5,6 milioni, 3 volte tanto quanti fossero 20 anni fa) si sono poste le domande: ‘Cosa provoca in noi questo numero? Ci interessa?’ Dai dialoghi che sono nati, è emerso come l’aiuto che si dona a chi ci sta accanto è innanzitutto un bisogno per sé. Tanto che, se viene soddisfatto, porta a contentezza e letizia. Una ragazza ha esclamato: ‘Aiutare, appaga!’, cioè porta a un guadagno che, poi, si vuole condividere. Una dimostrazione che il cuore di ciascuno è stato fatto allo stesso modo ed ha la stessa origine? Che sia questo appagamento il centuplo di cui di parla nel Vangelo?

Ma questo servizio, che parte da un bisogno del cuore, richiede anche che venga usata l’intelligenza, perché le azioni siano pensate in funzione dello scopo che si ha, e le braccia, perché non si rimanga alle belle intenzioni ma si possa costruire un’opera vera e grande.

La giornata della Colletta è poi trascorsa con imprevedibili sorprese: più di 70 i volontari dalla nostra comunità pastorale; il grande lavoro, ordinato ed entusiasta, di 40 ragazzi dell’oratorio di Castano; l’aiuto da parte di alcuni ragazzi di famiglie che sono aiutate; la presenza di un gruppo di ucraini per il turno della sera (il più difficile da coprire); alcuni professori che hanno voluto accompagnare i propri alunni e genitori che hanno partecipato con i propri figli, anche piccoli; il dono di una bottiglia di spumante perché i volontari potessero festeggiare a conclusione della giornata; sono stati espressi tanti ‘Grazie!’ ai volontari, a chi ha donato e anche a chi non ha potuto donare; tanti sorrisi che dicevano della bellezza che stava accadendo. È emerso con forza e chiarezza che gesti come questo sono utili per l’educazione dei bambini, dei ragazzi e, soprattutto, degli adulti che appaiono sempre più presi da insicurezza, tristezza e mestizia, come certifica anche l’ultimo rapporto del Censis.

Di occasioni per sperimentare questa letizia ce ne sono molte intorno a noi, basta tenere desto il desiderio per coglierle. Sono occasioni per condividere il bisogno di chi ci sta vicino, che è lo stesso bisogno di verità, di bellezza e di bontà, cioè di Colui che ha dato a ciascuno il cuore per desiderarLo.