Ogni storia ha delle radici, e queste radici hanno nomi e volti precisi. Quest’anno la Famiglia religiosa alla quale appartengo festeggia i 150 anni della sua fondazione: una storia dagli inizi quasi impercettibili, tanto erano tessuti nella normale quotidianità della vita di una ragazza, Teresa Manetti, primogenita di una famiglia di umili condizioni, in un paese in provincia di Firenze. Animata da una fede viva in Dio, Padre provvidente, e da un amore particolare per Gesù Eucaristia, Teresa decide di essere tutta del Signore. E l’amore è contagioso, attrae, è fecondo: lei arriverà a dare vita ad una Congregazione religiosa, le Suore carmelitane di S. Teresa di Firenze, e ad essere proclamata beata da Giovanni Paolo II. Teresa abbraccia la spiritualità carmelitana: al cuore la contemplazione, vissuta nel silenzio della preghiera, a cui unisce la carità operosa.
Questa storia continua tutt’oggi, in questa piccola Famiglia religiosa di cui faccio parte, che cerca di vivere e testimoniare l’essenziale per ogni uomo: il rapporto personale con il Signore, che dà sostanza e senso a tutto il resto. Lo coltiviamo innanzitutto nella preghiera, tempo di autenticità in cui restare nella verità di se stessi, sotto lo sguardo amorevole di Dio, in particolare nell’adorazione eucaristica. E cerchiamo di testimoniarlo nei luoghi e negli ambiti in cui siamo presenti: nell’accoglienza all’interno delle nostre case, a scuola, in parrocchia, nell’aiuto alle famiglie bisognose, nella formazione e nell’accompagnamento spirituale.
Anche la mia storia personale ha alle sue radici nomi e volti precisi: sono i miei famigliari, i miei compaesani di Magnago, i miei parrocchiani, i miei amici. Volti importanti nel mio cammino di donna, di figlia di Dio, di consacrata. Volti che mi hanno fatto conoscere l’esperienza di essere amata e hanno fatto nascere e crescere in me il desiderio di conoscere e seguire l’Amore. Ad essi si sono aggiunti poi nuovi amici e le mie consorelle che mi hanno testimoniato la bellezza della vita religiosa e della spiritualità del Carmelo. Tutti compagni del cammino della vita, attraverso i quali Dio ha fatto passare la sua volontà di bene per me. Questo cammino è sempre il frutto di un dialogo a più voci, tra i nostri desideri profondi e Dio, che ci conosce nell’intimo e sa qual è il bene per noi, in una vita fatta di relazioni e incontri, limiti, sorprese, imprevisti … Diventa questa anche la chiamata di ciascuno: ascoltare, per comprendere qual è la strada nella vita in cui possiamo amare e donarci di più. Il Signore non mancherà di esserci a fianco con la sua Provvidenza.
Suor Sara