La mostra sui miracoli eucaristici di Carlo Acutis
In occasione della festa patronale di San Michele a Magnago è stata proposta la mostra preparata dal beato Carlo Acutis sui miracoli eucaristici.
Carlo Acutis è nato a Londra il 3 maggio 1991 ma fino alla morte, il 12 ottobre 2006, è vissuto a Milano. Dichiarato beato nel 2020, il riconoscimento di un nuovo miracolo permetterà alla Chiesa di proclamarlo santo nel prossimo anno giubilare. Nella sua vita, Carlo ha manifestato un amore particolare a Gesù Eucaristia, la sua “autostrada per il cielo”. Per questo amore ha ricercato notizie sui miracoli eucaristici avvenuti nel mondo, realizzando una mostra molto ricca, costituita da 142 pannelli con 108 miracoli eucaristici. La Chiesa afferma che in ogni consacrazione eucaristica si riattualizza l’incarnazione, la passione, la morte e la risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel pane e nel vino consacrati Gesù è realmente presente e la Sua Presenza sacramentale pone a ogni uomo la stessa domanda: “Voi chi dite che io sia?”.
Come Gesù è stato rifiutato, combattuto, osteggiato, anche l’Eucaristia viene calpestata, gettata, rubata, profanata (miracolo di Parigi). Come Gesù è stato spesso seguito perché cambiasse la realtà secondo i propri progetti, così l’Eucaristia è usata per beni particolari (miracolo di Santarem). Come Gesù non era riconosciuto dai farisei, così l’Eucaristia non è riconosciuta da alcuni ministri (miracolo di Bolsena).
Così Gesù si manifesta con fatti straordinari e inspiegabili per la scienza (miracolo di Lanciano): la trasformazione del pane e del vino in carne e sangue, la Sua apparizione nell’ostia consacrata (miracolo di Les Ulmes), la conservazione delle ostie che rimangono incorrotte per molti anni (miracolo di Siena).
I miracoli eucaristici non sono necessari alla fede, ma sono doni per ricordarci che il miracolo più grande è la trasformazione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo. È il dono che conferma la Sua promessa: “Io sarò con voi tutti i giorni”, dono inimmaginabile che sostiene la fede e la speranza della vita che non muore.
In ogni celebrazione eucaristica la Chiesa militante si unisce a quella purgante (miracolo di Monserrat) e a quella trionfante (miracolo di Ischia di Castro): per questo risulta il momento più efficace per la richiesta di intercessione per noi stessi e per i nostri defunti.
Di questi miracoli sono stati testimoni il popolo dei fedeli, notai, nobili, sacerdoti, vescovi, Papi, santi, che li hanno subito riconosciuti e da cui sono nate feste, processioni, cappelle e chiese. Come è accaduto per la festa del Corpus Domini allargata dalla diocesi di Liegi a tutta la Chiesa Cattolica da Papa Urbano IV dopo il miracolo di Bolsena. Questi miracoli sono certificati soprattutto dalla conversione del cuore di molti verso Gesù, che è quello che Carlo cercava per sé e propone e chiede per ciascuno di noi: Gesù presente realmente in mezzo a noi nell’Eucaristia, ci offre la sua amicizia e ci chiede la nostra in uno scambio di doni ammirabile.