I fratelli Karamazov e la Croce

Il perdono è l’unica strada per la pace

Dopo l’assassinio di Giulia Cecchettin si è detto molto, ma il parroco di Torreglia (Padova), il paese di Filippo Turetta, il ventiduenne che l’ha uccisa, alla richiesta di esprimere un parere su quanto accaduto da parte di una giornalista dell’emittente trevigiana Antenna 3, ha espresso solo due inviti: «Leggete ‘I fratelli Karamazov’ e guardate alla Croce!».

Non è una risposta di circostanza, convenzionale, ma un giudizio che vale la pena approfondire.

Nel suo capolavoro, Dostoevskij tratta argomenti fondamentali, tra cui la fede e la libertà, descrivendo come l’uomo che neghi la religione e l’etica sarà libero di fare qualsiasi cosa e di oltrepassare ogni limite, diventando autoreferenziale, rendendo conto solo a se stesso e considerandosi una sorta di divinità.

Non sappiamo se il sacerdote facesse riferimento a un particolare episodio del romanzo, ma siamo stati trovati da questo brano che descrive quanto lo starec, un monaco russo, dice a una contadina che cerca il perdono: «Non avere paura di nulla, non avere mai paura, e non ti crucciare. Se il pentimento non si esaurirà in te, Dio ti perdonerà. Perché non esiste e non può esistere peccato su questa terra che il Signore non perdoni a chi si pente sinceramente. E l’uomo non può commettere un peccato tanto grande da esaurire lo sconfinato amore di Dio. Potrebbe mai esistere un peccato tale che superi l’amore divino? Pensa solo al pentimento, all’incessante pentimento, ma scaccia del tutto la paura. Abbi fede, Dio ti ama quanto tu non riesci neanche a immaginare, ti ama malgrado il tuo peccato e ti ama nel tuo peccato. C’è più gioia in cielo per un peccatore pentito che per dieci giusti, è stato detto un tempo. Va’ e non temere. Non provare rancore per gli uomini, non ti adirare per le offese. Perdona al defunto in cuor tuo tutte le offese che ti ha arrecato, riconciliati sinceramente con lui. Se ti penti, vuol dire che ami. Se amerai, sarai già di Dio… L’amore riscatta tutto, salva tutto. Se persino io, che sono un peccatore come te, ho provato per te una tenera commozione e ho avuto pietà di te, tanto più lo farà Dio. L’amore è un tesoro così inestimabile che con esso puoi redimere tutto il mondo e riscattare non solo i tuoi peccati ma anche i peccati degli altri. Va’ e non temere» (Libro II,3).

Il parroco di Torreglia ci invita anche a guardare a Cristo crocifisso: Lui che con infinita libertà offre la Sua vita, dona a ciascuno di noi il Suo inesauribile amore. Il perdono di Dio che ci raggiunge a causa dei nostri peccati e attraverso il nostro male, ci permette di perdonare noi stessi e gli altri: è l’unica possibilità di fermare le grandi guerre che devastano il mondo e le piccole guerre che devastano la nostra vita quotidiana, nella certezza che Cristo ha già vinto il male.

Buona Quaresima!