Un gesto per educarci ed educare

La Colletta Alimentare

Lo scorso sabato 18 novembre si è svolta la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Le persone sono state invitate a partecipare facendo e donando la spesa e aiutando come volontari. Una iniziativa che permette di aiutare molte persone bisognose: sono circa un milione e settecentomila quelle aiutate dal Banco Alimentare in Italia nel 2022. La raccolta costituisce una risorsa anche per le opere di carità locali, come la Caritas e il Pane di San Martino. Anche tante persone della nostra comunità pastorale hanno partecipato: Un piccolo aiuto da parte di ciascuno di noi può contribuire a fare il bene di tanti, hanno scritto alcuni.

Ma perché dovremmo aiutare chi ha bisogno? Perché quando neghiamo il nostro aiuto a qualcuno non ci sentiamo a posto? Perché abbiamo il desiderio, il bisogno di aiutare?

Queste domande sono state poste ai ragazzi incontrati a scuola: per rispondere è stato chiesto loro di verificare nella realtà partecipando come volontari, se alla fine si sentivano più o meno contenti di quando avevano iniziato.

Ed ecco i loro commenti: Il risultato è stato l’aver passato una giornata fantastica — Questa opera di carità ti segna e arricchisce ogni volta che la faiUn gesto così semplice mi ha arricchitoL’esperienza della colletta è stata molto costruttivaRincuora che esista questo genere di iniziativeUn mio piccolo gesto è stato un segno di pace — Un momento felice, un gesto gentile, umanoÈ un’esperienza bellissima e tanti altri. Segno di questa corrispondenza con il nostro cuore è stata anche la libertà di aderire: le mamme e i papà che hanno partecipato insieme ai figli si sono giocati in un gesto concreto di carità, invitando le persone che entravano al supermercato a partecipare alla colletta. Alcune mamme si sono stupite di come i ragazzi chiedevano a tutti, senza farsi problemi, gentili e convincenti…dote dei figli che non conoscevano. E poi tanti fatti osservati, mentre si chiedevano e si ricevevano gli alimenti donati: eccone alcuni. Due ragazze di prima media hanno voluto fare un secondo turno per la contentezza che avevano. Una bambina di quinta elementare al supermercato con i genitori, ha chiesto loro se poteva aiutare i volontari mentre loro facevano la spesa. Un signore americano, stupito nel vederci, è venuto a chiederci cosa stessimo facendo e ci ha incoraggiato. Due ragazze di una famiglia bisognosa hanno voluto partecipare come volontarie, offrendo anche la spesa. Un ragazzo, con i due euro che aveva in tasca, ha voluto partecipare comprando quello che poteva. Quasi tutti ci hanno salutato dicendoci arrivederci il prossimo anno. Qualcuno ha chiesto di venire a Magnago al Pane di San Martino, dove le famiglie solidali offrono la spesa ogni primo sabato del mese e i volontari preparano i pacchi per consegnarli personalmente alle famiglie.

La Colletta Alimentare, e tutti i gesti di carità, centrano con l’educazione. Come diceva Sant’Ambrogio: tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato. Donare un alimento, invitare altri a donare cibo, incontrare chi ha bisogno, ci aiuta a riconoscere quello di cui il nostro cuore ha bisogno e ci permette di rendere più vita la nostra vita. Al giovane ricco, per avere un tesoro nel cielo, Gesù chiede di vendere quello che possiede e di darlo ai poveri e poi di seguirLo (Mt 19:21). A San Pietro, Gesù dice che chi lascerà case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il Suo nome, riceverà cento volte tanto (Mt 19:29). Come allora, anche oggi, in tanti ci hanno mostrato che basta lasciare qualcosa di sé, impegni, soldi, tempo, per ottenere il centuplo in termini di letizia e gioia: il centuplo del gusto della vita. Ma il motivo più vero e profondo di un gesto di carità ce lo ricorda Benedetto XVI (Messa di inizio del Ministero Petrino, 24/04/2005): Non abbiamo forse tutti in qualche modo paura – se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi – paura che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita? (…) No! solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. (…) Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera. Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita.