Perché l’uovo è simbolo della Pasqua?

di Silvia

Una forma perfetta che racchiude una nuova vita: l’uovo è un simbolo importante della Pasqua, e lo ritroviamo in svariate forme, da quello di gallina a quello di cioccolato, dalle uova smaltate a quelle preziose con fregi in oro. La Pasqua cristiana si andò a sovrapporre a una festa già esistente nella religione ebraica. Per gli Ebrei celebrare la Pasqua significava e significa tuttora ricordare l’esodo dall’Egitto, guidati da Mosè, per raggiungere la Terra promessa. In questa celebrazione uno dei simboli era l’uovo: proprio in virtù della sua forma non ha né un vero inizio né una vera fine, ma rappresenta il ciclo continuo della vita e della morte. Ovvero, è il simbolo del lutto per la perdita, ma è anche la speranza per una nuova rinascita. Ma anche nelle altre civiltà l’uovo era un simbolo di vita e fertilità: i contadini dell’antica Roma, per esempio, avevano l’abitudine di seppellire nei campi un uovo dipinto di rosso per propiziarsi un buon raccolto.

Simbolo di rinascita

Con il Cristianesimo l’uovo non è solo la rinascita della Natura, ma dell’uomo stesso, cioè Cristo risorto: come dall’uovo nasce un pulcino, Gesù esce dalla sua tomba. Molto popolare anche una leggenda secondo la quale Maria Maddalena aveva annunciato all’imperatore Tiberio la resurrezione di Gesù presentandogli un uovo dipinto di rosso, a simboleggiare il sangue di Cristo e quindi la redenzione dell’umanità. Con il passare dei secoli nacque la tradizione di portare le uova in chiesa per essere benedette. Uova di gallina (ma anche di quaglia e faraona), da mangiare sode, assenti per tutto il periodo della Quaresima in segno di penitenza e digiuno, che poi riapparivano sulla tavola proprio il giorno di Pasqua. Una delle ricette campane tipiche della Pasqua è il casatiello, una torta salata a forma circolare (in ricordo della corona di spine), su cui vengono sistemate delle uova sode ancora con il guscio.