San Valentino

di Silvia

Secondo un antico racconto, Valentino, vescovo di Terni, unì in matrimonio una giovane cristiana di nome Serapia e il centurione romano Sabino. La loro storia è veramente bella.

Sabino e Serapia si amavano, ma i genitori di lei non volevano assolutamente queste nozze.
Allora Sabino si recò dal vescovo Valentino.
“La prego, mi aiuti! – lo implorò. – Io amo Serapia con tutto me stesso, ma i suoi genitori hanno paura di me perché sono un soldato e non sono cristiano. Essi pensano che io voglia fare del male a quella dolce fanciulla… Non vogliono che io la sposi.”
Valentino lesse nel suo cuore amore vero e si recò presso quei timorosi genitori.
“Non abbiate paura per Serapia.- li rassicurò -Sabino è un uomo buono.”
Quelle parole furono convincenti e per questo essi, senza esitare, dissero alla loro figliola di preparare le sue nozze.
Ma… fu allora che Serapia seppe di essere gravemente malata.
Per non far soffrire il suo amato, gli mentì: “Mi dispiace Sabino…, io non voglio più sposarti.”
Immaginate lo stupore di quell’uomo, che per amore avrebbe fatto qualsiasi cosa: era incredulo, distrutto dal dolore.
Per lenire la sua angoscia decise di partire.
Mentre sellava il suo cavallo, una colomba gli si posò su una spalla, poi volò via. Lui decise di seguirla nel suo volo lento e basso. Quel candido uccello lo condusse fino a casa di Serapia e lì la vide a letto, in fin di vita. Comprese immediatamente l’inganno dell’amata, fatto solo per proteggerlo dalla sofferenza.
Tuttavia il centurione non si arrese: chiamò Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato da lei.
Il santo vescovo lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio a Serapia.
Dopo ciò, morirono entrambi.


San Valentino

Festa degli innamorati
del sole dei monti dei prati,
di tutte le cose del Creato,
del dolce e anche del salato,
di tutti gli animali della Terra,
ma non dell’inutile guerra
che in ogni parte del Globo si consuma;
miliardi di cose, meno una,
ci fanno in questa festa innamorare,
perciò la pace, che è bello festeggiare,
di quell’una ne vale altri miliardi…
È quasi San Valentino, non facciamo tardi,
che festa sia in ogni angolo più oscuro,
via le barriere e soprattutto giù ogni muro!

M. Cabano