Da Magnago al Venezuela, una vita grata in compagnia della Provvidenza
“Grazie a Dio!” usa spesso intercalare Suor Genoveffa nei dialoghi con le persone che incontra.
Suor Genoveffa Colombo, magnaghese, entra in convento a 16 anni, l’8 maggio del 1957, nella Congregazione delle Suore della Provvidenza Rosminiane per poi partire per la missione in Venezuela nell’aprile del 1969 dove tutt’ora opera. Oggi vive nella Casa di Spiritualità Giovanni Paolo II a El Alto de Esquque, nello stato di Zuilla, ai piedi delle Ande.
La situazione in Venezuela è drammatica a causa della dittatura che persiste da circa 20 anni, prima con Chavez ed ora con Maduro: scarseggiano cibo e medicine, l’inflazione è alle stelle, la gente è sempre più povera. E per chi protesta ci sono il carcere e le torture. Quello che una volta era considerato la Svizzera del Sud America, oggi è uno degli stati più poveri nonostante la ricchezza di risorse (petrolio e materie prime) che possiede. Per questo motivo molte persone, soprattutto professionisti, medici e insegnanti, hanno lasciato il paese, impoverendolo ulteriormente.
Come ci ha scritto suor Genoveffa: “La casa di ritiro spirituale S. Giovanni Paolo II è uno dei tanti segni che la Provvidenza ha posto nel mondo che offre a chi la frequenta un luogo di pace e di silenzio dove è favorito un incontro profondo con Dio. Così chi la visita non vorrebbe più uscirne.”
La casa, è un luogo in cui gruppi di adulti, oppure di bambini e ragazzi possono passare giornate di convivenza, di formazione e di gioco. Nel mezzo della povertà e della drammaticità della situazione venezuelana, è un’oasi dove, attraverso le suore rosminiane, è possibile godere dell’incontro con la Bellezza. Ci scrive suor Genoveffa: “bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani, continuano a riempire le cappelle e il giardino, in mezzo a fiori, uccelli e, perché no, anche serpenti, che rispettano tutti e anche loro ubbidiscono alla Provvidenza e si guardano bene dal causare danno a qualcuno”. Nel giardino, fra la vegetazione rigogliosa e ordinata, è possibile ammirare anche una statua di San Michele alla cui protezione si affidano le giornate. Quest’anno la casa si è arricchita anche della statua di S. Giovanni Paolo II (il pontefice si era recato in visita nel paese sudamericano nel 1985), regalata e inviata grazie alle offerte raccolte dalla nostra comunità e non solo. Ci spiega il perché di questa scelta: “È più che giusto dunque che si eriga una statua a S. Giovanni Paolo II nel grande piazzale della casa per ricordare e ringraziare questo grande pontefice, indimenticabile per i venezuelani.”
In questi anni le suore, di fronte alle tante esigenze che crescono, vogliono preparare delle case per famiglie che accolgono bambini abbandonati. Per questo serve un aiuto: preghiere e anche denaro. Per i tanti bambini che incontra, proprio in questi giorni, suor Genoveffa ha chiesto anche medicinali: antibiotici, antiparassitari, vitamine.
Tanto è stato il bene che le persone hanno potuto incontrare in questa casa e innumerevoli le conversioni che si sono prodotte. Tanto è il bene che è giunto dalla nostra comunità e che ne è ritornato, che possiamo dire insieme a suor Genoveffa: ‘Grazie a Dio!’.