“Evangelii gaudium”: La trasformazione missionaria della Chiesa (1)

di Don Alessandro

Il primo capitolo di EG, “La trasformazione missionaria della Chiesa”, è a sua volta così suddiviso:

I. Una Chiesa in uscita

Nella Parola di Dio appare costantemente questo dinamismo di “uscita” che Dio vuole provocare nei credenti” (EG 20): così ricorda Papa Francesco citando Abramo, Mosè, Geremia… fino a Gesù e all’impulso missionario originato dalla sua morte e risurrezione (Mt 28, 19-20). “La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria” (EG 21): fin dall’inizio Gesù invia ed esorta i suoi discepoli ad andare, ad annunciare e testimoniare, a portare frutto. E questo frutto deriva da un seme preciso: “La Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere. Il Vangelo parla di un seme che, una volta seminato, cresce da sé anche quando l’agricoltore dorme (Mc 4, 26-29)” (EG 22). Per questo “l’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la comunione “si configura essenzialmente come comunione missionaria” (Christifideles laici, 32)” (EG 23). Il Papa sprona con forza la Chiesa tutta a prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare: evoca il gesto della lavanda dei piedi di Gesù ai discepoli (Gv 13, 17) per porre “opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo” (EG 24); con questo stile si accompagna l’umanità, si lascia fruttificare e sa riconoscere tale frutto trovando “il modo per far sì che la Parola si incarni un una situazione concreta e dia frutti di vita buona, benché apparentemente siano imperfetti e incompiuti” (EG 24). In questo modo la comunità che evangelizza sa festeggiare soprattutto nella bellezza della Liturgia “la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi” (EG 24).

Prima di continuare la presentazione, è bene porci qualche domanda che ci aiuti a fare nostre le parole del Papa. Mi sento parte di questa “Chiesa in uscita?” Quanto la Parola di Dio (Primo e Nuovo Testamento) è in me una potenzialità e rinsalda la mia fede e mi rende testimone? So leggere la mia vita, e la vita del mondo in cui vivo, coinvolgendomi, accompagnando, lasciando fruttificare e lodando Dio? Non sono domande “facili”, ma utili e necessarie per vivere con consapevolezza la Fede.

Continueremo a lasciarci istruire e interrogare nel prossimo numero seguendo il percorso suggerito: II. Pastorale in conversione; III. Dal cuore del Vangelo; IV. La missione che si incarna nei limiti umani; V. Una madre dal cuore aperto.