8 Marzo, un’occasione per pregare e riflettere su alcune donne del Vangelo

di Enrica, Federica, Mara e Silvia

Soffermiamoci su una breve galleria di donne nel Vangelo. Gesù dimostrò sempre vicinanza alle donne: furono sempre al suo  fianco e decise di mostrarsi a loro per prime, dopo la Resurrezione. Maria Maddalena, da Gesù, liberata dai demoni, fu la discepola depositaria del piano divino e di Dio: fu la prima a cui Cristo Risorto apparve la mattina di Pasqua. Maria Maddalena ci aiuta a capire che essere discepoli comporta avere cura degli altri fino alla fine.

Marta e Maria sorelle dell’amico fraterno di Gesù, Lazzaro: due ritratti di donne molto diversi tra loro e accomunate dalla loro devozione e dall’amore per Gesù. Marta si prende cura del Cristo, lo accudisce come un fratello, con cibo, tepore, tranquillità, e l’amore di una famiglia. Maria lo segue, siede ai Suoi piedi, lo venera, ascoltando ciò che esce dalle Sue labbra. Contemplazione da un lato, azioni pratiche dall’altro, ma alla base l’amore per Gesù. Marta e Maria ci fanno comprendere che essere a servizio del prossimo ed essere in ascolto della Parola sono due aspetti che caratterizzano la storia cristiana, costantemente segnata da azioni di misericordia di carità e da esperienze mistiche.

Gesù ebbe il massimo rispetto e la benevolenza anche verso donne considerate “perdute”, impure e costrette a fare lavori degradanti. Mai giudica, mai condanna: è compassionevole, perdona la colpa, corregge non aspramente, ma con tenerezza e benedice. Una peccatrice lavò i piedi a Gesù con le proprie lacrime e li asciugò con i capelli in casa di Simone il fariseo; un’altra fu da Gesù salvata dalla lapidazione, da parte dei suoi accusatori.

La samaritana ci sollecita a cercare Dio in Spirito e Verità: mette in evidenza la volontà di Gesù di offrire la salvezza non solo a  uomini e a donne morigerati, ma a chiunque potesse accoglierlo con cuore colmo di fede. Tutte queste donne sono simbolo di speranza perchè, rafforzate e incoraggiate dai gesti e dalle parole di Gesù, hanno riconosciuto ed esercitato senza titubanze, nell’immediato, la grazia della fede ricevuta in dono.

Ruth apre alla riflessione del legame solidale tra le donne come accoglienza e superamento delle logiche di esclusione. Ruth e Noemi si aiutano e affermano che la salvezza giunge attraverso la valorizzazione delle diversità d’origine o culturali.