All’inizio del VI secolo si è iniziato a celebrare la Natività di Maria a Gerusalemme. Nel corso del VI secolo la festa è stata introdotta a Costantinopoli e nel VII secolo a Roma, da Papa Sergio I.
L’8 settembre per i cristiani ortodossi inizia l’anno liturgico e insieme a loro anche noi, nello stesso giorno, contempliamo la nascita della Madre di Dio.
Non si parla di questo avvenimento nei Vangeli canonici, bensì nel Vangelo dello pseudo Matteo, nel Libro della Natività di Maria e nel Protovangelo di Giacomo (nell’articolo sull’Annunciazione a Maria abbiamo visto l’importanza di questo apocrifo poiché contiene informazioni accettate nella tradizione cristiana “ufficiale” che vengono quindi utilizzate nelle immagini sacre).
Il Protovangelo di Giacomo racconta che Gioacchino ed Anna erano anziani, ma speravano ancora di avere un figlio. La nascita di Maria venne annunciata da un angelo a Gioacchino, che si era recato nel deserto a pregare, e da due angeli ad Anna, mentre anch’essa pregava, ma nel giardino della loro casa.
Viene poi narrata in poche parole la nascita di Maria: «Nel nono mese Anna partorì e domandò alla levatrice: “Che cosa ho partorito?”. Questa rispose: “Una bambina”. “In questo giorno”, disse Anna, “è stata magnificata l’anima mia“, e pose la bambina a giacere».
Nella Natività di Maria vediamo, all’interno di una casa, Anna sdraiata sul letto con accanto alcune ancelle che la servono poiché ha appena partorito. Spesso è presente Gioacchino che osserva la scena, distante. Maria è accudita dalle levatrici o è nella culla oppure entrambe le cose: nelle icone ci possono essere momenti diversi rappresentati nella stessa immagine poiché vi è una trasposizione della realtà dalla sfera terrestre alla sfera celeste che non segue le regole del nostro mondo.
Gli esempi più antichi di questa iconografia fanno riferimento ad un dittico del VI secolo conservato a San Pietroburgo e ad un affresco in S. Maria Antiqua nel Foro Romano.
Nella foto vediamo un mosaico del 1291 di Pietro Cavallini che si trova nella Basilica Santa Maria in Trastevere, Roma.
La nascita di Maria fa parte del compimento del disegno d’amore di Dio: «Veneriamo Maria, scelta da Dio per diventare Madre del Redentore. Maria è nata per Gesù, volendo Dio incarnarsi mediante l’amore di una madre. Maria è nata per l’umanità intera, alla quale ha donato il Salvatore. Maria è nata per ognuno di noi in particolare, e desidera soltanto il nostro bene nella prospettiva dell’eternità». Giovanni Paolo II, Angelus 8/09/1991
«Onorando la natività della Madre di Dio si va al vero significato e il fine di questo evento che è l’incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio». Sant’Andrea di Creta