I santi Pietro e Paolo al Concilio di Gerusalemme

XIII/XIV sec. Monastero di Vatopedi, Monte Athos

Già dal III secolo si ricordano in un’unica festa i santi Pietro e Paolo, martirizzati entrambi a Roma: Pietro crocifisso e Paolo decapitato, in quanto cittadino romano. Pietro, vissuto in un villaggio di pescatori, fu prima discepolo di Giovanni Battista poi di Gesù, che lo mise a capo degli Apostoli. Paolo, nato in una città cosmopolita, studiò alla scuola rabbinica, ma conobbe anche la raffinata cultura ellenistica: si convertì sulla via di Damasco.

I lineamenti con cui vengono rappresentati rispecchiano le loro diversità. Pietro ha i capelli ricci e bianchi, la barba corta anch’essa bianca; i tratti del suo volto sono marcati e decisi. Paolo ha il volto magro, gli occhi grandi e profondi, la calvizie incipiente, la fronte attraversata da rughe di riflessione e la barba lunga a punta.

Intorno al 49 d.C. si svolse a Gerusalemme il primo Concilio della Chiesa, in un momento di tensione della prima Comunità cristiana.  Si doveva decidere se i pagani che diventavano cristiani dovessero sottoporsi alla Legge mosaica.

«Paolo espone ai Dodici, definiti come le persone più ragguardevoli, il suo vangelo della libertà dalla Legge (cfr. Gal 2,6). Alla luce dell’incontro con Cristo risorto, egli aveva capito che nel momento del passaggio al Vangelo di Gesù Cristo, ai pagani non erano più necessarie la circoncisione, le regole sul cibo, sul sabato come contrassegni della giustizia: Cristo è la nostra giustizia e “giusto” è tutto ciò che è a Lui conforme. Non sono necessari altri contrassegni per essere giusti. … Tuttavia, come appare con grande chiarezza nelle Lettere di san Paolo, la libertà cristiana non s’identifica mai con il libertinaggio o con l’arbitrio di fare ciò che si vuole; essa si attua nella conformità a Cristo e perciò nell’autentico servizio per i fratelli, soprattutto, per i più bisognosi». (Benedetto XVI)

Negli Atti degli Apostoli (At 15,7-11) viene riportata la risposta di Pietro: «Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio in mezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioni ascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha dato testimonianza in loro favore, concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto alcuna discriminazione tra noi e loro, purificando i loro cuori con la fede. Ora dunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare? Noi invece crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro».

L’immagine Concordia Apostolorum mostra l’armonia spirituale tra i due apostoli e ci ricorda il cammino che stanno facendo nella nostra Comunità Pastorale le nostre due Parrocchie insieme, pur mantenendo le proprie peculiarità.