Icona della Pentecoste

Se vi va, potete colorare un particolare dell’icona

Arturo Toscanini è uno dei più acclamati direttori d’orchestra: perfezionista e fedelissimo interprete delle partiture. Johann Sebastian Bach è uno dei più grandi compositori: si è dedicato quasi esclusivamente alla musica sacra che continua a risuonare nelle nostre Messe.

Anche nel campo delle icone ci sono sia esecutori che compositori: i primi reinterpretano le icone di altri e i secondi compongono “nuove” icone nel rispetto della Tradizione.

Allontaniamoci molto (ma proprio tanto tanto!) dai grandi personaggi appena citati. Dopo i primi anni in cui durante i corsi di iconografia ho imparato copiando gli originali proposti dai miei maestri e seguendo gli schemi preparati da loro, ho iniziato pian pianino a “comporre” nuove icone, sempre con il loro sostegno.

Si devono osservare molte immagini sia del soggetto che si vuole rappresentare che di altri per comprendere come gli iconografi antichi e moderni hanno disegnato e dipinto i vari particolari, che colori hanno scelto, ecc.

Per dipingere l’icona della Pentecoste per la chiesa di Magnago ho quindi deciso studiare un “mio” disegno con l’aiuto del maestro Giovanni Raffa.

«Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi». (At 2, 1-4)

Nelle icone della Pentecoste in molti casi non c’è Maria: era presente, però aveva già ricevuto lo Spirito Santo. Ho preferito che ci fosse anche lei nella nostra icona in quanto nel Cenacolo è nata la Chiesa e Maria è considerata Madre della Chiesa (cfr. numero 963 del Catechismo della Chiesa Cattolica).

Osservando le varie immagini mi sono accorta che non ci sono, come pensavo, gli Undici Apostoli più Paolo. Ci sono sempre Pietro e Paolo in alto, dopo gli Evangelisti Matteo, Luca, Giovanni e Marco e poi sei Apostoli, che però variano: nella nostra icona ci sono, in ordine sparso, Filippo, Tommaso, Simone, Andrea, Giacomo e Bartolomeo. Ho scelto Bartolomeo perché è il patrono della parrocchia di Bienate: quando l’icona sarà esposta, potrete divertirvi a scoprire qual è.

Lo Spirito Santo, come descritto nel Battesimo del Signore (articolo di gennaio 2023), è la colomba e si trova nei cieli aperti, colorati in diverse gradazioni di blu, da cui partono i raggi delle lingue di fuoco che si posano sui presenti.

«Da qui parte la Chiesa, in uscita, animata dal soffio vitale dello Spirito. Raccolta in preghiera con la Madre di Gesù, essa sempre rivive l’attesa di una rinnovata effusione dello Spirito Santo: Scenda il tuo Spirito, Signore, e rinnovi la faccia della terra!» Papa Francesco nella Sala del Cenacolo (Gerusalemme), 26 maggio 2014