L’attesa del Signore con Giovanni Battista

Icona del 1300ca. prodotta a Costantinopoli (Istanbul) e conservata al British Museum

Il nostro parroco don Marco ha chiesto agli iconografi di Magnago di dipingere alcune icone da porre davanti all’ambone della chiesa di San Michele, in base al periodo liturgico.

L’anno liturgico ambrosiano racconta la storia della salvezza. È suddiviso in tre grandi periodi, cioè il Mistero dell’Incarnazione, il Mistero della Pasqua e il Mistero della Pentecoste. Ogni Mistero è diviso in tre Tempi e al centro dell’anno liturgico c’è il Triduo Pasquale.

Il Mistero dell’Incarnazione inizia con il tempo dell’Avvento: l’esistenza del periodo di Avvento è attestata già alla fine IV secolo. Nel VI secolo la durata dell’Avvento si stabilizza in sei settimane come la Quaresima in quanto periodo di carattere penitenziale di preparazione alla festa di Natale la cui solennità viene sempre più equiparata a quella della festa cristiana più importante, la Pasqua.

Gli ambrosiani lo chiamano anche Quaresima di San Martino perché inizia la domenica successiva all’11 novembre, festa di San Martino.

A Roma, con la riforma liturgica di Papa Gregorio Magno (sec. VI e VII) la durata fu accorciata a quattro settimane: tale durata si diffonderà poi in tutta la Chiesa latina occidentale, mentre la liturgia ambrosiana ha conservato la primitiva durata.

I giorni feriali prevedono prima del Vangelo due letture dell’Antico Testamento attinte dalle pagine che annunziano la venuta del Messia.

Ogni domenica d’Avvento ha un tema:
I Domenica – La venuta del Signore: l’attesa della venuta gloriosa e definitiva di Cristo alla fine dei tempi.
II Domenica –  I figli del Regno: l’invito alla conversione da parte di Giovanni Battista per essere pronti alla venuta del Messia.
III Domenica – Le profezie adempiute: l’adempimento delle antiche profezie in Gesù.
IV Domenica – L’ingresso del Messia: Gesù a Gerusalemme fa il suo ingresso nella storia della salvezza.
V Domenica – Il Precursore: Giovanni testimonia che Gesù è il Messia.
VI Domenica – Divina Maternità di Maria: si fa memoria del mistero dell’Incarnazione del Signore.

La prima icona sarà quella di Giovanni Battista: a differenza di quella presente nella cappella dell’oratorio, descritta nell’articolo Sarai chiamato profeta dell’Altissimo di giugno 2022, questa è a mezzobusto. Anche in questo caso la mano è rivolta al tabernacolo per indicare Gesù, che è la Parola, il Verbo, mentre Giovanni è la voce destinata a far risuonare la Parola, ne è testimone. Ci aiuta a riflettere sulla necessità perenne della testimonianza come dovere di ogni cristiano e anche a dare contenuto concreto a tale dovere: essere testimoni significa essere voce che fa risuonare l’unica Parola che è Gesù Cristo, voce che fa risuonare la verità. (cfr. L’anno liturgico ambrosiano – Storia e spiritualità di Marco Navoni)