Verso la stesura del “Progetto Pastorale”

di Don Marco

Dal SINODO 47 DIOCESI DI MILANO

143. La comunità visibile e il progetto pastorale

§ 3. Un’espressione della comunione pastorale, che diventa strumento di oggettività per tutta la parrocchia è il progetto pastorale. Le linee fondamentali del progetto pastorale di ogni parrocchia sono quelle disposte dalla Chiesa universale e da quella diocesana, ma queste vanno precisate per il cammino della concreta comunità parrocchiale ad opera, in particolare, del parroco con il consiglio pastorale. Il progetto pastorale di ogni parrocchia deve interpretare i bisogni della parrocchia, prevedere la qualità e il numero dei ministeri opportuni, scegliere le mete possibili, privilegiare gli obiettivi urgenti, disporsi alla revisione annuale del cammino fatto, mantenere la memoria dei passi già compiuti. Esso è un punto di riferimento obiettivo per tutti, presbiteri, diaconi, consacrati e laici; come pure per tutte le associazioni, i movimenti e i gruppi operanti in parrocchia. Va tenuto, infine, presente che la precisazione dei criteri oggettivi di conduzione della parrocchia favorisce la continuità della sua vita anche al di là del cambiamento dei suoi stessi pastori.

Dopo aver costituito la “Comunità Pastorale” e aver eletto il nuovo “Consiglio Pastorale” ora siamo chiamati a definire il “Progetto Pastorale”.

Il “Progetto Pastorale” non è un ulteriore documento ecclesiale o un “qualcosa” che dobbiamo fare perchè ci è richiesto. È invece, uno strumento per vivere meglio l’azione pastorale.

Per spiegare cos’è, mi piace usare una immagine: la pianificazione di un pellegrinaggio a piedi. Quando si parte per un cammino ad esempio il “Cammino di Santiago”, prima di partire, è fondamentale sedersi intorno ad un tavolo e organizzare al meglio il cammino: cosa portare, quali tappe fare, quanti km percorrere al giorno, come raggiungere il punto di partenza, come tornare a casa… Insomma occorre pianificare bene per evitare di fallire e tornare a casa prima del tempo senza raggiungere la meta. Allo stesso modo pensare al “Progetto Pastorale” vuol dire pianificare e definire l’azione pastorale per i prossimi anni. Il Progetto è quindi uno strumento che vuole aiutare a stabilire meglio gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le tappe per poterli raggiungere.

Prima di tutto scrivere il “Progetto Pastorale” può essere l’occasione per chiarirci meglio qual è il fine, la meta del nostro essere “Comunità Cristiana”. Una volta definita la meta ci si dovrà interrogare su quali passi concreti occorre fare per poterla raggiungere. Per far questo sarà necessario fare una lettura attenta della realtà in cui viviamo e, alla luce della Parola e dell’insegnamento della Chiesa, intuire le indicazioni che lo Spirito Santo ci sta suggerendo per il futuro della nostra Chiesa locale.

Soggetti per la stesura del progetto sono essenzialmente due: l’intera Comunità Cristiana e il Consiglio Pastorale.

L’intera Comunità è chiamata ad interrogarsi e a pensare dove si vuole andare e cosa si vuole fare. Questo ascolto allargato all’intera Comunità è fondamentale perché lo Spirito del Signore opera e parla nella Chiesa e tramite la Chiesa stessa.

I prossimi mesi vogliono quindi essere caratterizzati proprio da questo lavoro di ascolto, di riflessione e di pensiero in cui l’intera Comunità sarà chiamata a mettersi in gioco.

Vorrei precisare che non è un lavoro per “specialisti” ma deve essere l’espressione dell’intera Chiesa dove per Chiesa si intende il “Popolo di Dio” formato da tutti i battezzati. Quindi tutti: dai più piccoli ai più anziani, dai più vicini ai più lontani.

Per fare questo lavoro sinodale di ascolto e di confronto, nei prossimi mesi, ci divideremo in alcune “Commissioni” che prenderanno in considerazione i vari aspetti dell’agire pastorale (evangelizzazione, liturgia, carità, vita fraterna)

Il secondo soggetto è il Consiglio Pastorale che sarà chiamato a fare sintesi del lavoro di ascolto fatto a livello comunitario nelle “commissioni” e redigere il progetto vero e proprio.

Come procederemo e quali saranno le tappe?

Venerdì 21 ottobre, ore 21.00 presso la Chiesa di Magnago, vivremo un primo momento a livello assembleare dove siamo tutti invitati. In tale occasione presenteremo nel dettaglio cos’è il “Progetto Pastorale” e il percorso che vogliamo vivere insieme. In tale occasione spiegheremo anche quali sono le “Commissioni” e il lavoro che saranno chiamate a compiere.  

Da dicembre a marzo lavoreranno le singole Commissioni guidate dai vari membri del Consiglio Pastorale. Nei mesi di aprile e maggio il Consiglio raccoglierà il lavoro delle Commissioni e redigerà la versione finale del Progetto.

A Pentecoste, in occasione della Festa della Comunità Pastorale, il Progetto verrà presentato a tutta la Comunità.

Il lavoro che ci aspetta è parecchio e impegnativo ma penso anche molto arricchente e stimolante.  Mi auguro che possa essere un lavoro condiviso da tante persone e che possa diventare veramente un punto di partenza per rilanciare la nostra Comunità Pastorale.