Editoriale

La Conversione di Paolo

La seconda parte della narrazione degli Atti degli Apostoli è caratterizzata dalla figura di San Paolo, apostolo delle genti, e dalla proclamazione del Vangelo in tutto il mondo conosciuto. Paolo di Tarso era un giudeo credente e fervente difensore della tradizione ebraica. Compare per la prima volta nel racconto degli Atti nella narrazione del martirio di S. Stefano, primo martire cristiano, e poi lo troviamo come uno dei più spietati oppositori della Chiesa nascente. Al capitolo nove l’autore degli Atti riporta l’episodio della CONVERSIONE di Paolo che ha segnato indelebilmente la vita del futuro Apostolo delle genti, ma anche dell’intera Chiesa.

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La Chiesa e i beni Materiali

Il rapporto tra la Chiesa e l’utilizzo dei beni materiali è stato da sempre oggetto di discussione e spesso di critica nei confronti della Chiesa stessa.

Il testo degli Atti degli Apostoli cosa ci dice a riguardo?

L’autore degli Atti tocca l’argomento più volte. Ne prendo in considerazione due e provo a raccogliere alcune perle preziose in essi nascosti.

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Pasqua = Passaggio

Fra poche settimane celebreremo la Pasqua. Ma… cos’è la Pasqua? I Cristiani cosa celebrano nella Pasqua? La Pasqua è PASSAGGIO. Per gli ebrei è stato il passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della Terra Promessa. Per noi cristiani, è l’esodo, il passaggio dalla schiavitù del peccato, del male, della morte alla libertà dell’amore, del bene, della vita.

I cristiani nella Pasqua celebrano la memoria viva della vittoria di Gesù contro la morte e il male e nel celebrare questo riconoscono come la sua vittoria ha ripercussioni ancora oggi per tutti noi. È ciò che ricolma il cuore di speranza e di fiducia.

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L’arte del Decidere nella Chiesa

La Chiesa, comunione di uomini e donne che credono in Gesù, vive nel mondo e da   sempre è posta di fronte a decisioni da prendere per poter adempiere alla missione affidatagli dal Risorto: “Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo”.

Ma di fronte ad una sfida o ad un problema che la società pone alla Chiesa come si fa a decidere? Come fare la scelta giusta?

Il testo degli Atti degli Apostoli che narra le vicende della prima Comunità Cristiana ci suggerisce alcune indicazioni preziose che hanno valore   universale. (cfr. At 1,15-26; At 6,1-7; At 15,6-29)

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La Chiesa Apostolica

Riprendiamo la riflessione sulla Chiesa a partire dal testo degli Atti degli Apostoli. Dopo aver sottolineato il principio e fondamento della Chiesa che è il dono dello Spirito Santo effuso sugli apostoli la sera di Pentecoste e aver riflettuto sull’ardore missionario che lo Spirito ha generato nel cuore degli apostoli, proseguiamo la lettura soffermandoci su un testo centrale per la Chiesa: Atti 2, 42-47.
In esso l’autore presenta la prima comunità cristiana e definisce le caratteristiche fondamentali del corpo di Cristo che è la Chiesa.

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Io sono Cristiano e a Natale vado a Messa!

È Natale! Luminarie; canzoncine; pubblicità di ogni tipo… ovunque ci si giri in questi giorni siamo bombardati da messaggi natalizi. Ma cos’è il Natale? Per noi cristiani cosa vuol dire celebrare il Natale? La “società del Benessere” in cui viviamo celebra in questi giorni il suo “dio” simboleggiato dal Babbo Natale che ama essere onorato attraverso la liturgia laica del prendere d’assalto i centri commerciali alimentando così il commercio. Per noi Cristiani il Natale è sostanzialmente ALTRO. Noi celebriamo la venuta del Salvatore; la nascita nel mondo del Figlio di Dio che con la sua morte e resurrezione ha vinto la morte e ci ha dischiuso le porte del Regno di Dio. Il significato del Natale cristiano è racchiuso nelle parole dell’angelo che ai pastori di Betlemme ha consegnato questo annuncio: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.” (Lc 2,10-11)

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L’ardore missionario degli apostoli

Dopo aver preso in considerazione il Principio e Fondamento della Chiesa ovvero lo Spirito Santo donato agli apostoli da Dio, proseguiamo la nostra riflessione sul volto della Chiesa che emerge dal libro degli Atti degli Apostoli lasciandoci ispirare nella riflessione odierna dall’ardore missionario degli apostoli. Il fuoco dello Spirito Santo ha spinto gli apostoli a testimoniare con forza e senza paura la propria fede arrivando ad annunciare il Vangelo negli angoli più lontani della terra conosciuta.

Da dove scaturiva tanto ardore, tanta passione per la missione?

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Lo Spirito: Principio e fondamento della Chiesa

In questo e nei prossimi editoriali vorrei condividere con tutti voi delle semplici riflessioni a partire da alcune pagine degli Atti degli Apostoli. È lo Scritto che ci presenta la Chiesa delle origini, modello e riferimento per la Chiesa di sempre. La prima indicazione che ci viene dal testo degli Atti è che il principio e il fondamento della Chiesa è la Pentecoste (At, 2,1-13). Cinquanta giorni dopo la Resurrezione discende su Maria e gli Apostoli il dono dello Spirito Santo. È lo Spirito che forma e anima la Chiesa e la guida in ogni secolo e in ogni situazione. Il protagonista è Lui. Occorre cercare di entrare in sintonia con Esso e capire cosa ci sta dicendo. È esattamente questo lo scopo del lavoro che si vorrebbe fare tramite le “Commissioni” in vista del Progetto Pastorale.

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Verso la stesura del “Progetto Pastorale”

Dal SINODO 47 DIOCESI DI MILANO

143. La comunità visibile e il progetto pastorale

§ 3. Un’espressione della comunione pastorale, che diventa strumento di oggettività per tutta la parrocchia è il progetto pastorale. Le linee fondamentali del progetto pastorale di ogni parrocchia sono quelle disposte dalla Chiesa universale e da quella diocesana, ma queste vanno precisate per il cammino della concreta comunità parrocchiale ad opera, in particolare, del parroco con il consiglio pastorale. Il progetto pastorale di ogni parrocchia deve interpretare i bisogni della parrocchia, prevedere la qualità e il numero dei ministeri opportuni, scegliere le mete possibili, privilegiare gli obiettivi urgenti, disporsi alla revisione annuale del cammino fatto, mantenere la memoria dei passi già compiuti. Esso è un punto di riferimento obiettivo per tutti, presbiteri, diaconi, consacrati e laici; come pure per tutte le associazioni, i movimenti e i gruppi operanti in parrocchia. Va tenuto, infine, presente che la precisazione dei criteri oggettivi di conduzione della parrocchia favorisce la continuità della sua vita anche al di là del cambiamento dei suoi stessi pastori.

Dopo aver costituito la “Comunità Pastorale” e aver eletto il nuovo “Consiglio Pastorale” ora siamo chiamati a definire il “Progetto Pastorale”.

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Gratitudine, consapevolezza, certezza

Sono ormai passate alcune settimane dall’esperienza vissuta con i nostri ragazzi in Montagna a Claviere ma è ancora vivo in me il ricordo dei bei momenti vissuti insieme, della gioia condivisa, delle belle passeggiate in mezzo allo splendore del creato, dei momenti intensi di preghiera e soprattutto degli incontri personali. Tanti ricordi e tante emozioni che non si dimenticano facilmente. Tutto questo mi piace sintetizzarlo con tre parole che penso possano rappresentare la consegna, il tesoro prezioso, che siamo chiamati a riconoscere e a raccogliere dall’esperienza vissuta, non solo per coloro che erano presenti ma anche per la nostra intera comunità.

Le tre parole sono: gratitudine, consapevolezza, certezza.

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