Parrocchia di Bienate

San Bartolomeo in Bienate: dalle origini al 1900

di Antonio

La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, che oggi vediamo, non è quella di cui troviamo cenni sui documenti antichi. Goffredo da Bussero nel suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, del 1289, ci dice che “in plebe Dairago loco Magniago” vi sono le chiese di San Michele, di San Martino, di Santa Maria e di Santo Stefano. Non è citata la chiesa di San Bartolomeo, segno che a quella data la chiesa non esisteva ancora.

Le prime notizie trovate sull’antica parrocchiale di San Bartolomeo risalgono al 1328.

1576 – Chiesa di S. Bartolomeo di Bienate Lung. cubiti 36, larg. cubiti 28 (metri 16×12 circa)

Altre notizie risalgono al 1507, e riguardano l’acquisizione di una certa autonomia ottenuta dalla chiesa di San Bartolomeo dalla Parrocchiale di Magnago. Nell‘Archivio Storico Diocesano di Milano è conservato un lstrumento di divisione dalla Chiesa di Magnago, datato 8 novembre 1507 e rogato a cura di Simone da Suicho, notaio in Milano.

Solo nel 1529, però, la parrocchia di San Bartolomeo si separò definitivamente da quella di Magnago. A sancire la separazione fu una Bolla del Cardinale Ippolito II d’Este, Arcivescovo di Milano. Le ragioni della separazione furono varie e di natura sia religiosa sia economica.

A Bienate erano trascurate, in mancanza di una propria parrocchia, alcune pratiche religiose, come il conforto ai malati e ai moribondi. Da alcuni anni le confessioni erano scarse e i battesimi erano rimandati nel tempo. Bienate inoltre non tollerava di dover pagare le primizie alla parrocchia di Magnago.

Nel 1576 Giacomo di San Cassiano, parroco dal 1551 al 1585, nel documento allegato alla pianta della chiesa, disegnata per ordine dell‘Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, illustrò la chiesa di San Bartolomeo con queste parole:

“La chiesa di San Bartolomeo, parrocchiale di Bienà, pieve di Dayrago.

E’ soffittata, è alta cubiti 12. Ha tre archi e tre colonne distanti una dall’altra cubiti 7 e le colonne sono grosse cubiti 1. Ha cinque campi (campate) cioè la nave (navata) d’inizio larga cubiti 7.

L’altra nave è in volta ed è alta cubiti 8, onze 5.

Ha due finestre verso Mezzodì e una verso Ponente.

La cappella maggiore è alta cubiti 10 e onze 3.

Il pavimento della cappella è alto dal pavimento della chiesa onze 1.

Ha una finestrella verso Mezzodì. Ha una ferriata.

La cappella di Sant’Anna è in rizzo, è alta cubiti 8 onze 5. Non ha nè ferriata, nè finestre.

La cappella di Santa Maria ha la bradilla sopra il pavimento della chiesa di onze 16.

Non ha ferrata.

Il campanile ha due campane.

Non ha sacristia nè altro”.

La chiesa fu Consacrata nel 1581 dall’Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo. Nel Cronicon, don Luigi Annoni parroco di Bienate dal 1895 al 1910, riporta che la chiesa fu eretta dal parroco Giuseppe Bosso nel XVIII secolo e terminala nel 1769. Evidentemente si è trattato di un ampliamento o di un rifacimento, poiché l’edificio esisteva già qualche secolo prima.

Nelle sue ricerche, don Fausto Ceriotti, autore di un libro sulla chiesa di Santo Stefano, scrive che la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo fu rifatta nel 1400. Nel 1769 fu ampliata e abbellita con stucchi e affreschi, come si legge nell’incisione dietro l’altare maggiore della vecchia chiesa, ora posato nell’attuale chiesa parrocchiale: “Anno 1779 Post. Recd. et Ampl. EccI. X”.

Particolare della facciata della vecchia chiesa di San Bartolomeo

La vecchia chiesa parrocchiale si trovava nell’attuale Piazza Tricolore, dove è stato realizzato un muro che ricorda l’abside. Nei documenti più antichi era indicata come dedicata ai Santi Stefano e Bartolomeo, poi il nome di San Bartolomeo s’impose sull’altro fino a sostituirlo. Oggi, infatti, è San Bartolomeo il patrono di Bienate.           

Il 25 maggio 1896 don Annoni ricevette l’ordine di chiudere la chiesa e il campanile perché pericolanti; il parroco fece eseguire subito le riparazioni, e la chiesa poté essere riaperta alle celebrazioni il 2 luglio dello stesso anno.

Nel 1896 si sostituirono le quattro campane, datate 1781, con cinque campane fornite dalla fonderia Barigozzi di Milano, per una spesa complessiva di 5500 lire; le campane furono consacrate da Monsignor Angelo Mantegazza l’11 ottobre dello stesso anno.

Nel 1897 fu restaurata la statua della Madonna; il 2 maggio fu benedetta e si portò in processione per le vie del paese. I “bienatesi prepararono le Porte Trionfali” per questo evento. La statua era stata portata in processione una sola volta nel 1771, quindi 126 anni prima.

L’8 maggio 1899 si ritornò a celebrare nell’Oratorio di San Francesco dopo le lunghe dispute sulla proprietà dello stesso.

Ad agosto del 1899 il parroco e la Fabbriceria decisero di abbellire la chiesa parrocchiale rinnovando le decorazioni. Fu affidato l’incarico al pittore Luigi Tagliaferri, di Lecco. Il parroco sicuramente apprezzava il lato artistico del pittore, ma non quello personale, infatti, scrisse: “uomo burbero, taccagno, furbesco, irreligioso, degno compagno di una moglie irreligiosa”.  L’inaugurazione della chiesa decorata avvenne il 15 ottobre 1899.

Il 9 dicembre 1899 la Consacrazione della restaurata chiesa di San Bartolomeo fu fatta dall’Arcivescovo di Milano Andrea Ferrari. Il Cardinale portò le reliquie per la consacrazione, e furono poste sull’altare dell’Oratorio di San Francesco, “vegliate per tutta la notte da numerosi bienatesi”. Il mattino successivo, con una solenne processione furono portate nella chiesa parrocchiale per la cerimonia di Consacrazione. … (1- continua)