Categoria: La storia

La prima Fiaccola Votiva a Magnago

Santuario Mariano di Oropa, 29 giugno 1972

Una tradizione consolidata nei nostri Oratori è quella della Fiaccola Votiva, un pellegrinaggio religioso caratteristico. La comunità parrocchiale (con particolare riferimento ai giovani) si reca presso un Santuario dove, dopo la Santa Messa e una Preghiera, viene accesa la Fiaccola. Dal Santuario parte la staffetta: la torcia, passata durante il percorso, di mano in mano ai vari “atleti”, verrà portata alla Parrocchia di arrivo.

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Ul Gàmba da Légn

Ul Gàmba da Légn

“Il tram di Castano”

Il 7 agosto si festeggia San Gaetano Thiene, compatrono della parrocchia di Magnago. In tempi passati in occasione della festività, lungo la via che conduce alla chiesa a Lui dedicata, si sistemavano varie bancarelle che vendevano un po’ di tutto: torroni, croccanti, zucchero filato, giocattoli, per la gioia dei bambini che erano condotti alle funzioni. La venerazione per il Santo onorato nell’Oratorio di Magnago, allora chiamato “Santuario di San Gaetano”, ha sempre richiamato, oltre che dai paesi del circondario, anche gruppi di fedeli da paesi più lontani. Oltre alle bancarelle, all’entrata della chiesetta c’era un tavolo dove si vendevano lumini, santini, oggetti ricordo. Il 7 luglio 1890 il parroco Giovanni Portaluppi mandava a prendere i «candelini» (lumini) per la festa di San Gaetano «al tram di Castano».

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Il Boomerang: Storia del Motoclub a Magnago

Prima dell’avvento della motorizzazione di massa, avvenuto negli anni ’60 del secolo scorso, gli spostamenti, per la maggior parte delle persone, avvenivano in bicicletta, ciclomotori o in motocicletta. Erano, infatti, poche le auto che circolavano, per lo più di benestanti. La motorizzazione popolare era composta da un gran numero di motociclette, e, nel 1947 Papa Pio XII proclamò “Patrona dei motociclisti” la Madonna della Creta di Castellazzo Bormida (AL), chiamata poi la Madonnina dei Centauri. Negli anni ’70, si formarono gruppi di motociclisti che si recavano a vedere posti nuovi; in seguito questi gruppi si unirono in associazioni, formando i cosiddetti “moto club”. Anche a Magnago nei primi anni del dopoguerra nacque la Società MotoCiclistica Magnaghese, che riuniva possessori di MotoCiclette. Idealmente collegata a questa Società, 45 anni fa, nel 1978, per volere di un gruppo di appassionati motociclisti, è stato fondato a Magnago il Moto Club Boomerang.

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Parrocchia di Bienate

Il cortile del convento: l’antico Asilo di Bienate

Bienate – Restauro del Vecchio Asilo

Il cortile del convento di Bienate è tra gli edifici più belli del paese e il meglio conservato.

Si tratta di un cortile con porticato, databile al Cinquecento, con la struttura tipica del convento. Rispetto alla documentazione del Catasto Teresiano (1718-1760) è stato aggiunto un corpo centrale sul lato di via Vittorio Veneto. È un edificio di due piani, le sale interne sono rivestite in legno con soffitti alti e travi a vista. Il cortile a base quadrata è composto da un chiostro con dieci archi a tutto sesto in cotto lombardo.

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Parrocchia di Magnago

La casa parrocchiale di Magnago: ex residenza dei Nobili Della Croce

Magnago – La Casa Parrocchiale

La casa parrocchiale, situata in piazza Pio IX, ha rilievo storico e culturale per la comunità di Magnago poiché residenza, da fine ’500 e fino all’inizio del ’900, dei Nobili Della Croce, di antica stirpe milanese. Le origini della famiglia sono fatte risalire alla Prima Crociata, quando il 15 luglio 1099, Giovanni da Rho issò per primo sulle mura di Gerusalemme la bandiera con la croce rossa dell’esercito cristiano, e da lì in poi fu chiamato Giovanni della Croce. La famiglia da lui generata, la “Della Croce”, divenne una delle più importanti tra le casate nobili milanesi; lo stemma reca una Croce Rossa Biforcata in campo bianco.

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Parrocchia di Bienate

Oratorio di San Francesco d’Assisi a Bienate: Le Origini dell’Oratorio

Ritratto di Gerolama Della Croce Sansoni. Pittore lombardo, secondo quarto del XVII secolo.

Attorno al 1605 fu consacrato a Bienate un piccolissimo Oratorio, voluto dalla nobildonna Gerolama Della Croce Sansoni nella sua casa di campagna a Bienate.

L’Oratorio sorgeva tra le vie Vittorio Veneto e Leonardo da Vinci. Donna Sansoni, nel 1618, con il lascito di 240 pertiche di terra, case civili e coloniche, costituiva il Beneficio di San Francesco d’Assisi, e nello stesso anno I‘Oratorio fu dato in Beneficio ai Padri della Madonna della Fontana di Milano, i quali officiarono nell’Oratorio per molti anni. Alla morte di Gerolama Della Croce Sansoni, nel 1622, gli eredi ebbero numerose discussioni con i frati, fino a far cessare la celebrazione delle messe.

Nel 1818 cappellano di San Francesco era don Giuseppe Baglioni: si deduce dalle quietanze rilasciate al Comune di Bienate per le Messe in Aurora.

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Parrocchia di Magnago

La Magnum Opus di Don Francesco Checchi

La nuova chiesa di San Michele Arcangelo

Il 1° giugno 1913 fece il suo ingresso in parrocchia il nuovo parroco, don Francesco Checchi, una persona destinata a lasciare un’impronta indelebile nella comunità di Magnago.

Fra le tante, la sua Opera più Grande fu senz’altro l’ampliamento della chiesa parrocchiale e la costruzione del nuovo campanile.

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Parrocchia di Bienate

San Bartolomeo in Bienate: Don Pompeo e la nuova Chiesa

L’11 settembre 1938 faceva l’ingresso in parrocchia il nuovo parroco don Pompeo Castelli.

Nato a Caronno Pertusella il 21 luglio 1902, frequentò le elementari col cugino Giovanni Colombo, che diventerà Arcivescovo di Milano. Entrò in seminario nel 1913 e fu consacrato sacerdote, con il cugino, il 29 maggio 1926 dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Eugenio Tosi.

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Parrocchia di Magnago

Nato a Magnago 50 anni fa per opera di due magnaghesi

Lorenza, sul numero di Settembre 2022 di “la Vela” nella rubrica Cultura, Libri e Icone, inizia l’articolo con: “O San Michele principe, guerriero vittorioso, noi uomini difendi dal demone insidioso”… Continua Lorenza: “Queste sono le parole della prima strofa del canto tradizionale dedicato a san Michele che viene cantato nelle messe della festa patronale di Magnago”. Poi alla fine dell’articolo sulla figura di San Michele Arcangelo: “Con gli Angeli, Signore, uniamo il nostro canto, per benedirti sempre e proclamarti Santo”.

Magnago, 1965. Sergio Cortese all’organo, con il parroco don Mario Corti e il coro parrocchiale.

Questo Canto lo sentivo da giovane e, pur non conoscendone le origini, mi è sempre piaciuto, perché oltre ad essere un canto di Lode è una Preghiera, affinchè il nostro Santo Patrono vegli su di noi. L’articolo scritto da Lorenza mi ha stimolato a cercare notizie riguardanti la nascita di questo Inno a San Michele, tanto amato dai parrocchiani di Magnago, perché da sempre in paese si raccontava che fosse stato composto da due magnaghesi. Questa è la cronistoria.

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