Carlo Acutis – La sua esistenza piena di amici e in amicizia con Dio

Il fulcro della spiritualità di Carlo era l’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucarestia, che per lui era “Gesù realmente presente nel mondo, come quando i discepoli potevano vederlo in carne ed ossa, camminare con Lui per le strade di Gerusalemme”. Carlo diceva spesso “l’Eucaristia è la mia autostrada verso il Cielo” e ancora: “Si va dritti in Paradiso se ci si accosta tutti i giorni all’Eucaristia”. Notava che ognuno avrebbe dovuto sforzarsi di più per comprendere fino in fondo il valore della Santa Messa come partecipazione ai frutti del Sacrificio celebrato. Alimentava quotidianamente la sua fede con la preghiera e la partecipazione alla vita liturgica e sacramentale, in modo riservato e senza vanto. Rimanere con Gesù, nell’Ostia Santa, significava non pregiudicare la propria salvezza eterna e ricambiare il Divino Viandante che ha promesso di restare tutti i giorni con noi fino alla fine dl mondo. Il suo Sole era anche Maria. L’appuntamento “galante” della giornata era quello con la recita del Rosario. Come i pastorelli di Fatima, offrì sempre piccoli sacrifici per coloro che non amano Gesù. Ha sempre ringraziato Gesù di rendersi presente realmente nell’Eucaristia, attraverso l’ adorazione Eucaristica prima e dopo la Messa. Carlo affermava che il momento speciale per chiedere al Signore delle grazie è quello della Consacrazione, quando il Signore Gesù Cristo si offre al Padre. Egli spiegava “ Chi più di un Dio che si offre a Dio, può intercedere per noi?” Pregava: “Piaghe di Gesù, bocche di amore e di misericordia per noi, parlate di noi al Padre e otteneteci un’intima trasformazione”. Ogni volta che riceveva l’Eucaristia amava questa giaculatoria “Gesù, accomodati pure, fa come se fossi a casa tua!” Carlo seguì con grande attenzione le parole pronunciate da Benedetto XVI durante la Giornata mondiale della Gioventù nel 2005: “Dio celato nell’Ostia va contemplato con lo sguardo d’amore e in silenzio per mettersi all’ascolto del Salvatore. Per Carlo è la notte della contemplazione: adora, insieme a tutti i giovani e al Papa, l’Eucaristia . Impresse altre parole del Papa: “Lasciatevi attirare sempre dalla Santa Eucaristia; considerate come centro della vostra giornata di poterla celebrare in modo degno; conducete gli uomini sempre di nuovo all’eucaristia affinché a partire da essa portino la pace di Cristo nel mondo”. Tutti i suoi gesti e tratti caratteriali sono nutriti di Dio. Molti testimoni sopratutto delle mamme dicono che stare vicino a lui suscita pace e serenità, come stare accanto ad un Angelo. Le mamme invitano i loro bambini a pregare Carlo per essere protetti e buoni come lui. Negli ultimi giorni della sua breve vita Carlo parlava ancora più a lungo con Gesù, sottovoce, sentendo sempre più forte il richiamo di Dio, in quel “posto” che Gesù è andato a preparare e dove ci è stata promessa la felicità per sempre.