La gloria nascosta nella mangiatoia di Betlemme

Il 6 gennaio si celebra l’Epifania (=manifestazione) del Signore e ricordiamo la visita dei Magi a Betlemme: è la prima manifestazione gloriosa di Gesù, appena nato, a tutti i popoli del mondo rappresentati dai Magi. Fa ancora parte del Tempo del Natale che termina la domenica successiva all’Epifania, quando si ricorda il Battesimo del Signore nel Giordano (vedi Il Battesimo del Signore, gennaio 2023).

I brani del Vangelo delle domeniche seguenti riguardano altri episodi in cui Gesù si manifesta come Figlio di Dio quindi il periodo che inizia dopo il Battesimo e termina prima dell’inizio di Quaresima si chiama Tempo dopo l’Epifania e ci accompagnerà, dall’ambone della chiesa di Magnago, l’icona dell’Adorazione dei Magi che riprende il mosaico del monastero di Dafni, a 10km da Atene.

Riflettiamo sull’episodio dei Magi aiutati da papa Francesco con la Lettera Apostolica Admirabile Signum e l’omelia della Messa del 6 gennaio 2015.

I Magi erano uomini sapienti e studiavano gli astri scrutando il cielo: seguendo una stella cercavano la vera Luce. Lo Spirito Santo li ha spinti a mettersi in cammino e in questo lungo viaggio avverrà anche il loro personale incontro con il vero Dio.

Quando a Gerusalemme andarono da re Erode persero la luce che li guidava, ma, grazie all’aiuto dello Spirito Santo, superarono questo momento di oscurità e desolazione. Provarono «una gioia grandissima» (Mt 2,10) quando, riprendendo il cammino, rividero la stella.

A Betlemme, trovarono «il bambino con Maria sua madre» (Mt 2,11). Avrebbero potuto essere tentati di rifiutare questa piccolezza, invece: «si prostrarono e lo adorarono», offrendogli i loro doni preziosi e simbolici: l’oro onora la regalità di Gesù; l’incenso la sua divinità; la mirra la sua santa umanità che conoscerà la morte e la sepoltura.

La grazia dello Spirito Santo li aiuta a entrare nel mistero: Dio non si manifesta nella potenza di questo mondo, ma si rivolge a noi nell’umiltà del suo amore che è grande e potente, ma è tanto umile! I Magi sono così modelli di conversione alla vera fede perché hanno creduto più nella bontà di Dio che non nell’apparente splendore del potere.

Rappresentano gli uomini e le donne in ricerca di Dio e ci indicano la strada sulla quale camminare nella nostra vita. Siamo chiamati a riflettere sulla responsabilità che ogni cristiano ha di essere evangelizzatore, testimoniando la gioia di aver incontrato Gesù e il suo amore con concrete azioni di misericordia.

Chiediamo al Signore che ci conceda di vivere lo stesso cammino di conoscenza e conversione vissuto dai Magi e che ci aiuti a trovare il coraggio di liberarci dalle nostre illusioni, dalle nostre presunzioni, dalle nostre “luci”, cercando questo coraggio nell’umiltà della fede per poter incontrare la vera Luce.