Il 1° giugno 1913 fece il suo ingresso in parrocchia il nuovo parroco, don Francesco Checchi, una persona destinata a lasciare un’impronta indelebile nella comunità di Magnago.
Fra le tante, la sua Opera più Grande fu senz’altro l’ampliamento della chiesa parrocchiale e la costruzione del nuovo campanile.
Lorenza, sul numero di Settembre 2022 di “la Vela” nella rubrica Cultura, Libri e Icone, inizia l’articolo con: “O San Michele principe, guerriero vittorioso, noi uomini difendi dal demone insidioso”… Continua Lorenza: “Queste sono le parole della prima strofa del canto tradizionale dedicato a san Michele che viene cantato nelle messe della festa patronale di Magnago”. Poi alla fine dell’articolo sulla figura di San Michele Arcangelo: “Con gli Angeli, Signore, uniamo il nostro canto, per benedirti sempre e proclamarti Santo”.
Magnago, 1965. Sergio Cortese all’organo, con il parroco don Mario Corti e il coro parrocchiale.
Questo Canto lo sentivo da giovane e, pur non conoscendone le origini, mi è sempre piaciuto, perché oltre ad essere un canto di Lode è una Preghiera, affinchè il nostro Santo Patrono vegli su di noi. L’articolo scritto da Lorenza mi ha stimolato a cercare notizie riguardanti la nascita di questo Inno a San Michele, tanto amato dai parrocchiani di Magnago, perché da sempre in paese si raccontava che fosse stato composto da due magnaghesi. Questa è la cronistoria.
Don Francesco Checchi il giorno della sua Prima Messa, Gallarate 1° giugno 1899
Parroco a Magnago dal 1913 al 1957
65 anni fa, il 6 agosto 1957, moriva don Francesco Checchi parroco a Magnago per 44 anni.
Ormai solo i magnaghesi più anziani hanno un ricordo ma don Checchi è entrato a far parte della Storia di Magnago, ed è giusto ricordarlo in questa ricorrenza.
Don Francesco Checchi nacque a Gallarate il 24 settembre 1875 da una famiglia di industriali cotonieri, Giacomo Checchi e Giuseppina Prevosti. A 12 anni entra nel Seminario di S. Pietro, a Monza, e poi a Milano. Consacrato sacerdote il 28 maggio 1899, fu inviato ad Arnate, a Giubbiano, e poi a Carnago, dove rimase 12 anni e si fece apprezzare per le sue doti pastorali. Egli sentiva il desiderio di essere lui stesso pastore e guida spirituale di una parrocchia interamente affidata alle sue cure, fu così che si propose per diventare parroco. Fece il suo ingresso a Magnago domenica 1° giugno 1913.
Acquistato, il 27 ottobre 1847, il terreno per l’ampliamento della chiesa potevano iniziare i lavori, ma la difficoltà nel reperire fondi e la morte del parroco Pietro Robecchi, avvenuta l’8 febbraio 1847, fermò tutto. Nella primavera dello stesso anno fu designato parroco di Magnago don Domenico Stabilini, il quale si dimostrò subito una persona attiva e determinata.
I primi anni del 1700 segnano una svolta nella storia della Chiesa Parrocchiale, infatti da allora non si parla più di chiesa ristrutturata, ma di una nuova chiesa.
In un documento, redatto durante una visita pastorale, intitolato “Pro Ecclesia Parochiali S.ti Michaelis loci Magnaghi”, si legge tra l’altro: “…la chiesa è piccola, incapace di contenere tutto il popolo e si ha fiducia nell’operosità del Vs. Parroco Camillo Besana che ha fatto molte cose, e abbiamo visto i disegni per la nuova chiesa parrocchiale, con il materiale già predisposto per la costruzione… da questo momento diamo mandato al Vs. Parroco affinché si dia da fare per il detto edificio oltremodo necessario, vista la poca capienza dell’antica chiesa parrocchiale…”.
Goffredo da Bussero nel 1289, redigendo il suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, un inventario delle Chiese e degli altari presenti nella Diocesi di Milano, registrava che “in plebe Dairago loco Magniago in Horho” si trovava “l’Ecclesia Sancti Michaelis”.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.