José Gregorio Hernandéz

Al Meeting di Rimini la mostra dedicata al medico del popolo

Con il titolo “L’esistenza umana è una amicizia inesauribile” il Meeting di Rimini di quest’anno, dal 20 al 25 agosto, ha proposto incontri, mostre e spettacoli, facendo conoscere persone e avvenimenti da non perdere. Tra questi la storia del “medico dei poveri”, che tutto il popolo venezuelano conosce e invoca.

Nato il 26 ottobre 1864 ad Isnotú, nello Stato andino di Trujillo, José Gregorio Hernández Cisneros, è il primo di sei fratelli. Si laurea in medicina a Caracas e prosegue gli studi a Parigi, Berlino, Madrid, New York. Al suo ritorno a Caracas come docente universitario, forma diverse generazioni di medici, insegnando materie che non erano ancora studiate, come Batteriologia, e strumenti non ancora introdotti nella pratica medica, come il microscopio. Non dimentica però i più bisognosi ai quali spesso dona i farmaci e il necessario per tirare avanti. Nel 1908 la sua fede lo spinge a desiderare di farsi monaco di clausura ma per motivi di salute, deve rinunciare, scegliendo di essere Terziario francescano. Durante l’epidemia di febbre spagnola, che in Venezuela provoca 80 mila morti, accompagna intere famiglie chiuse in casa senza cibo e senza cure, denunciando che ad ammazzare così tanta gente non sarebbe stata la sola epidemia, ma la miseria umana, sanitaria ed economica in cui il regime aveva gettato la popolazione.

Ospedale a Caracas

Il 28 giugno aveva detto: «Io dò la mia vita per la pace nel mondo» e il giorno successivo, il 29 giugno 1919, viene travolto da un’automobile mentre si sta recando in una farmacia di Caracas a comprare medicinali per un’anziana paziente. Muore in ospedale poco dopo, invocando la Beata Vergine. In quei giorni, a Versailles, viene firmato il primo dei trattati di pace che pongono fine alla prima guerra mondiale.

Al suo funerale accorrono un milione di persone per onorare l’uomo che aveva dato e continuava a dare speranza a tutti. Il 30 aprile 2021 viene beatificato per la guarigione inspiegabile, attribuita alla sua intercessione, di una bambina di dieci anni ferita gravemente alla testa.

A Rimini, nella presentazione della mostra a lui dedicata, il dottor Colmenarez ha raccontato che sulle orme del dottor Hernandez, vent’anni fa aveva iniziato ad offrire cure mediche gratuite a chi non poteva pagare. Oggi più di cento medici offrono ai favelados cure e interventi chirurgici gratuitamente, in una grande opera di carità.

Il nostro pensiero, pieno di gratitudine, va anche alla nostra cara suor Genoveffa, che in Venezuela offre cibo, medicine, vestiti e l’amicizia in Gesù, ai molti che, come al tempo del dott. Hernandez, soffrono sotto un regime autoritario e bussano alla sua porta.

Quando pace e unità sono possibili

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