Non è scontato che un uomo risponda al grido di aiuto di un altro uomo: la parabola del buon samaritano racconta come un poveretto, derubato e picchiato, abbia dovuto aspettare molto, prima che un passante si piegasse su di lui per soccorrerlo. Ci sono molte ragioni che “giustificano” un aiuto negato, ma sicuramente l’incontro con una umanità diversa, capace di caricarsi del bisogno dell’altro, risveglia il desiderio di bene che ciascuno porta nel cuore.
Uno di questi incontri, possibile a tutti, è l’appuntamento con la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare proposta dal Banco Alimentare: la 25esima edizione si è svolta il 27 novembre scorso ed è ancora vivo il ricordo del volto sorridente dei volontari, del loro lavoro gratuito, ma anche della letizia di chi dona la spesa per contribuire a lenire la pena di chi vive nella povertà.
Davanti ai notiziari è facile essere presi dall’indignazione e da un senso di impotenza: cosa fare davanti a tante tragedie?
I problemi sono così grandi da indurci a pensare che il nostro contributo sia insignificante. Eppure l’esperienza della Colletta ci rende più certi che, mentre il bisogno ci sarà sempre, aprire il nostro cuore per condividere quello che abbiamo, rende più contenti, prima di tutto noi.
Dall’esperienza della Colletta è nata l’iniziativa delle Famiglie Solidali associata al Pane di San Martino: famiglie che si fanno carico di donare la spesa ogni primo sabato del mese.
A Magnago le spese donate vengono raccolte dai volontari nei locali vicino alla Polizia Locale, in Piazza Italia 3, dalle ore 14 alle ore 15, ogni primo sabato del mese. Nel corso del mese altri volontari preparano i pacchi e li consegnano alle famiglie indigenti segnalate dal Comune, portando con il pacco anche la disponibilità all’ascolto e al rapporto con loro.
La solidarietà nei confronti del bisogno di cibo, ha indotto a cercare una risposta anche al bisogno di salute: il 12 febbraio 2022, si è svolta la 22esima Giornata di Raccolta del Farmaco.
Aderendo come volontari presso le farmacie o semplicemente acquistando un farmaco da donare, abbiamo visto rinnovarsi la provocazione al nostro quieto vivere e insieme la letizia di essere una possibilità di bene.
Questi sono piccoli gesti di carità che permettono di superare l’individualismo e di mostrare che l’altro è un bene per me: gesti che generano letizia, stima reciproca e anche amicizia. È come una legge scritta da Qualcuno nel cuore di ciascuno: “E’ come se fosse un marchio di fabbrica” diceva un ragazzo delle scuole medie.
Così è possibile costruire un popolo, fatto di rapporti nuovi e un clima sociale diverso, in cui si capisce che non è possibile essere felici da soli, e che la giustizia passa dalla condivisione della propria umanità con chi troviamo sulla nostra strada, fino a far nascere tante associazioni in cui poter fare esperienza di incontro e di collaborazione.