La preghiera dei Navajos

di Ileana

Le culture e la cultura cristiana

Con un vuoto di fame in me io cammino, cibo non potrà riempirlo; con un vuoto di spazio in me io cammino, nulla potrà riempirlo. Con uno spazio di tristezza in me io cammino, nessuno lo colmerà.
Per sempre solo, per sempre triste io cammino, per sempre vuoto, per sempre affamato io cammino, con dolore di grande bellezza io cammino, con vuoto di grande bellezza io cammino.
Ora con un Dio io cammino, ora i passi muovo tra le vette, ora con un Dio io cammino, a passi di gigante, oltre le colline. Io sono una preghiera in cammino. Mai solo, mai piangente, mai vuoto, sul cammino delle età antiche, sul sentiero della bellezza, io cammino.

Navajos, popolo nativo americano

Questa preghiera ha suscitato in me una domanda: perché sentiamo queste parole come nostre, anche se provengono da persone con una “cultura” diversa? Sicuramente perché noi tutti abbiamo in comune la stessa umanità e lo stesso cuore.

Ma cos’è la cultura? Certo la cultura è legata alla conoscenza, allo studio, al sapere. Ma una persona che non ha frequentato la scuola può essere colta? Sì, se dà significato e valore alla sua vita. Non solo: l’uomo è l’unico soggetto della natura che si pone domande e, attorno a un’ipotesi di vita, dentro una certa cultura, crea legami con altri uomini. La condivisione di modi di essere e di concepire se stessi e gli altri, crea caratteristiche che permettono di distinguere una cultura da un’altra e nello stesso tempo permette l’incontro tra culture diverse.

Giovanni Paolo II nel suo discorso all’UNESCO, il 2 giugno 1980 ha affermato: “La cultura è un modo specifico dell’«esistere» e dell’«essere» dell’uomo. La cultura è ciò per cui l’uomo in quanto uomo diventa più uomo, «è» di più. L’uomo vive di una vita veramente umana grazie alla cultura.”

Possiamo dedurre da queste parole che la cultura deve poter offrire all’uomo le risposte al senso della vita. Di conseguenza possiamo anche accettare che la cultura implichi il sentimento religioso e l’educazione: la religione come possibile significato dell’io e della realtà, l’educazione come trasmissione di questo significato ai figli e ai giovani.

La cultura quindi nasce con l’uomo e ha come fine l’uomo, dando all’uomo la dignità e l’importanza che lo pone al di sopra di ogni essere vivente. Ora, che Dio si sia fatto uomo, è un fatto culturale, il fatto culturale più incredibile e impensabile. Per la cultura cristiana, l’incarnazione di Dio dà all’uomo una dignità umana ancora più grande, inimmaginabile, tanto che San Paolo dice ai Corinti: “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Riflettere sul significato di cultura mi ha condotto a guardare più in là, a un destino di amore che ci ha fatti e ci attende in un abbraccio senza fine.