Don Mario Corti parroco di Magnago

di Antonio

Le Opere compiute a Magnago dal 1957 al 1982

Mario Corti, primo a sinistra, con i suoi fratelli.

Mario Corti nacque a Ello (LC) il 26 ottobre 1916. Nei primi mesi della sua vita, quando più si sentiva la necessità dei genitori, il papà Giovanni, alpino, cadeva nella Grande Guerra il 9 gennaio 1918, e la mamma Angela veniva stroncata dalla Epidemia Spagnola il 26 ottobre 1918. Il piccolo Mario aveva due anni.

La zia Angioletta Corti, sacrificando la sua gioventù, si prese carico del piccolo Mario e dei suoi tre fratelli e fece loro da madre.

Finite le elementari Mario manifestò la Vocazione Sacerdotale e, sostenuto dalla zia Angioletta e finanziariamente da una Benefattrice, entrò in Seminario. Finiti gli studi, fu ordinato Sacerdote il 7 giugno 1941. La prima destinazione fu ad Alzate Brianza (CO), poi a Milano, a Campagnano (VA) e infine a Magnago, sempre seguito dalla buona zia Angioletta, la “zièta”, come la chiamavamo noi magnaghesi, deceduta a Magnago il 25 maggio 1960.

Il 29 settembre 1957, in occasione della Festa di San Michele, fece il suo ingresso in parrocchia il nuovo parroco, don Mario Corti. Ai primi di ottobre, in occasione della festa della Madonna del Rosario, celebrò la Messa nella chiesa di Santa Maria, e durante la cerimonia si accorse che parte del soffitto minacciava di cadere. Decise subito di provvedere al restauro del soffitto e del tetto. La notte stessa “…cade il plafone nottetempo, al mattino si era celebrata una Santa Messa”. Fu deciso di demolire completamente il soffitto e sostituire l’antica copertura di vecchie travi in legno, con una soletta in cemento. La ricostruzione del tetto e del soffitto si conclusero nella primavera dell’anno successivo. Nel mese di maggio del 1958 con una fiaccolata, partita dalla chiesa Parrocchiale portando in processione la statua della Madonna, fu fatta la solenne Benedizione della Chiesa restaurata, e riposizionata la statua sull’altare. Sempre nel 1958 fu eseguito il restauro dell’Organo della Chiesa Parrocchiale, aggiungendo canne e registri. Il Coadiutore abitava nella casa di fronte alla casa parrocchiale, quindi lontano dall’Oratorio; nel 1959 don Mario fece costruire l’abitazione per il Coadiutore, sopra l’Oratorio Maschile. Nello stesso anno vennero fatti il ripristino integrale e la riapertura del Cinema Parrocchiale. La chiesa era fredda nei mesi invernali, e nel 1960 don Mario decise di dotare la chiesa di un impianto di riscaldamento. I filtri di aspirazione furono collocati sotto la cappella del Sacro Cuore e approfittando dei lavori in corso, decise di rifare in marmo il pavimento della Cappella. L’anno successivo, il 1961, fu rinnovato il Battistero: rifatto il pavimento e posato un nuovo Fonte Battesimale in marmo “…il Fonte è di S. Ambrogio di Milano”. Nel 1962, grazie a un dono di un benefattore, fu rinnovato interamente in marmo il pavimento della Cappella della Madonna. In via Marconi la Parrocchia aveva un beneficio, che consisteva in una fattoria con casa e stalle, ormai in centro al paese, e il parroco decise di far costruire una nuova e più grande fattoria in periferia. Nel 1963 si iniziò la costruzione, in via Marconi, di un palazzo a tre piani a uso abitazioni e negozi sullo spazio lasciato libero dalla fattoria. Il caseggiato fu terminato e abitato nel 1964. Nello stesso anno venne rinnovata la porticina del Tabernacolo, in lamina d’oro, e sempre nel 1964 venne rinnovato totalmente il mobilio della Sacrestia.

29 settembre 1957. Entrata del novello parroco.

Il lavoro del campanaro era gravoso e necessitava, specie nelle feste, dell’aiuto di più persone per ottenere un buon concerto. Il parroco decise così di dotare la chiesa di un concerto elettronico per le campane, che potesse essere manovrato dalla sacrestia. L’impianto fu benedetto il 14 giugno 1964 dal Cardinale Giovanni Colombo nel corso della Visita Pastorale. Il 19 marzo 1967 venne celebrata la Messa all’altare di San Giuseppe “rimesso tutto a nuovo”: rifatti il pavimento, le decorazioni e le vetrate. Accanto alla chiesa “la cascina e casa colonica vengono demolite” e il 29 ottobre 1967 fu posata la Prima Pietra dell’Oratorio Femminile. A novembre del 1968 venne fatta la solenne Benedizione con l’apertura del nuovo Oratorio: “Centro Culturale Ricreativo Femminile”. Nel 1969, nel rispetto delle disposizioni del Concilio Vaticano II, fu collocato nel presbiterio un altare orientato verso il popolo, questo altare provvisorio era in legno e rimovibile. Il tetto della chiesa era ormai vecchio, e le infiltrazioni d’acqua rischiavano di rovinare le pitture delle cupole; si decise il rifacimento e nel 1973, in tre mesi, fu ricostruito il tetto. Nel 1977 fu rifatto in marmo il pavimento del presbiterio e venne posato un nuovo altare in marmo, in sostituzione di quello in legno; come base per la nuova mensa furono usate due porzioni della balaustra che era stata aggiunta nel 1952, le altre due parti furono poste ai lati del presbiterio. Furono lasciate, sul primo gradino del presbiterio, le due balaustre originali del XVIII secolo. Durante la sostituzione del tetto le infiltrazioni d’acqua avevano rovinato le decorazioni sulle colonne, e don Mario decise, durante i lavori per la posa del nuovo altare, il rivestimento delle colonne delle navate con lastre di marmo. L’inaugurazione del nuovo altare e i rivestimenti delle colonne avvennero a Pasqua del 1977. Nel 1978 fu rifatta la copertura del tetto alle chiese di San Martino e di San Gaetano.

I lavori del parroco continuavano incessantemente. La tinteggiatura interna di tutta la chiesa parrocchiale, capitelli e cornicioni, escluse le volte e le cupole con le pitture, fu rifatta nel 1980, e nella circostanza furono totalmente ripulite e lucidate la cappella e l’altare di Sant’Eurosia.

Don Mario a Magnago ha trovato tanta generosità: apprezzabili Benefattori, ma anche tanti semplici parrocchiani che l’hanno aiutato a realizzare tutto questo, con le Buste mensili «Pro Opere Parrocchiali», che venivano recapitate da volontari nelle case. “Santa Busta aiutami tu!”.

Nella primavera del 1982, per l’aggravarsi della malattia che da tempo l’affliggeva, don Mario dovette lasciare la guida della parrocchia; continuò come assistente del nuovo parroco fin che riuscì.

Don Mario Corti tornò alla casa del Padre il 16 settembre 1990.