Spunti concreti dal Messaggio del Papa di quest’anno dal titolo “Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà”
Ho trovato parecchio interessante il Messaggio per la Quaresima 2024 che Papa Francesco ha offerto a tutti i fedeli: ha come titolo “Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà”. Vi invito a leggero per intero a questo link.
Alla luce delle sue parole, come possiamo vivere la Quaresima, non solo come preparazione alla Pasqua ma come vero e proprio cammino di conversione?
“Affinché concreta sia anche la nostra Quaresima, il primo passo è voler vedere la realtà”: il Papa suggerisce di partire dalla condizione in cui siamo, dalla famiglia e dal paese in cui viviamo guardando tutto con gli stessi occhi del Padre. “Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Molti fattori ci allontanano gli uni dagli altri, negando la fraternità che originariamente ci lega”. Cerchiamo ciò che ci fa attenti e ci lega gli uni agli altri, cerchiamo di rinsaldare i nostri atti di carità e la nostra attenzione, cerchiamo di informarci su come vanno le cose vicino e lontano da noi: un conto è sentire, chiacchierare, giudicare… un altro, invece, è informarsi, sapere, conoscere perché ci sta a cuore, ci interessa.
“Questo comporta una lotta: ce lo raccontano chiaramente il libro dell’Esodo e le tentazioni di Gesù nel deserto”: il Papa ci mette in guardia perché questo uscire da noi è difficile, non impossibile, ma comunque faticoso perché ogni cammino di libertà lo è, ogni cosa che ci rende figli lo è! Potremmo chiederci: a chi e a che cosa siamo attaccati? Di chi o di che cosa non potrei fare a meno, pur non essendo essenziale? Gli idoli sono muti, noi uomini e donne siamo incostanti e a volte non rispettiamo il prossimo… “Esiste però una nuova umanità, il popolo dei piccoli e degli umili che non hanno ceduto al fascino della menzogna”: faccio parte di questa nuova umanità di piccoli e umili? Come?
“È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo. Per questo preghiera, elemosina e digiuno non sono tre esercizi indipendenti, ma un unico movimento di apertura, di svuotamento: fuori gli idoli che ci appesantiscono, via gli attaccamenti che ci imprigionano”.
Un’occasione data alla nostra Comunità Pastorale sono gli Esercizi Spirituali proprio su preghiera, elemosina e digiuno: chissà quanti di noi ne avranno approfittato di questa grazia spirituale per poter vivere una Quaresima concreta!