“Quando mai l’uomo pensa in se stesso, quando si riconosce persona, quando sfiora, per sentirne l’ebbrezza o il timore, la profondità, la problematicità del proprio essere, se non nei momenti liberi e solitari della propria coscienza? Le vacanze non sono soltanto una bellissima pausa, che interrompe con un godimento fisico ed esteriore la monotonia professionale del proprio lavoro, ma sono altresì ed ancor più un incontro dell’uomo con se stesso, con la propria esistenza”.
Prendo a prestito queste sagge e profonde parole di san Paolo VI e mi ispiro al suo messaggio dell’udienza generale del 5 luglio 1978 per proporre alcune indicazioni per vivere spiritualmente bene le vacanze.
Le vacanze sono tempo di edificazione: per viverle così occorre minimamente prepararle non con un programma serrato da “tour operator”, semmai con l’agio di poter leggere quel libro che aspetta da tanto tempo, con il desiderio di incontrare quella persona che non vediamo da un po’, per scoprire qualche luogo che non abbiamo ancora visitato, meglio ancora se ricco di cultura, natura e spiritualità.
Il tempo delle vacanze, però, è anche tempo di “bilanci” personali, di coppia e di famiglia (nel caso): non più distratti dalle tante incombenze, abbiamo la possibilità di riflettere sull’impegno della nostra vita, se esso è orientato bene, se è secondo il Vangelo, se vivo seguendo una direzione precisa (meglio se suggerita dallo Spirito) e non a casaccio…
Ci può stare la possibilità anche, in questo tempo delle vacanze, di vivere un momento (una mezza giornata, una giornata intera o più giorni a seconda delle possibilità) di riflessione spirituale e di ritiro visitando un santuario, un monastero… oppure semplicemente partecipando a qualche S. Messa nei giorno feriali (cosa che a volte non è possibile quando si lavora): potrebbe essere un momento di rinascita e di ripresa, di ringraziamento a Dio e di affidamento al Signore di desideri, speranze, preoccupazioni.
Torniamo ad una indicazione posta all’inizio: le vacanze ci permettono di avere un po’ di tempo da dedicare alla lettura di un buon libro anche a tema spirituale, come la vita di un santo a noi caro, oppure di qualche autore spirituale con cui ci sentiamo più in sintonia; se non si sa cosa scegliere, basta chiedere a uno dei preti della nostra Comunità Pastorale (sono presenti fondamentalmente per le “cose spirituali”!) che suggeriranno volentieri qualche lettura semplice, adatta, gustosa e formativa.
Insomma, tanti o pochi che siano, i giorni di vacanza sono per ciascuno una grande occasione per riposare, stare un po’ con noi stessi e le persone a noi care (compreso il Signore!), opportunità di crescita soprattutto nello Spirito e nella consapevolezza che il tempo cronologico che scorre è già tempo opportuno, possibilità di incontrare il Signore e lasciarsi guidare da Lui.
E allora: buone vacanze cristiane!