“Il Segno”

La parola segno in qualche modo mi ha sempre provocato, sono infatti convinto che l’uomo abbia bisogno di segni che lo aiutino a comprendere perché le cose accadono.

I segni sono sempre qualcosa di concreto che ci spingono a guardare oltre, a scoprire il significato delle cose, sono qualcosa che in qualche modo ci rinviano ad un contenuto.

Una domenica di novembre, chiacchierando in oratorio con alcuni papà, concordavamo sul fatto che per Natale sarebbe stato bello costruire un presepe sulla piazza del paese, affinché chiunque passasse, venisse richiamato dal fatto che col Natale di Gesù, qualcosa di grande è accaduto e che questo fatto, per chi crede, ha cambiato la Storia.

Da questo momento infatti si comincia ad ordinare la numerazione degli anni, prima e dopo la nascita di Cristo, quasi ad indicare che più nulla sarebbe stato uguale a prima.

Quest’idea ci ha subito entusiasmato, tanto che abbiamo chiesto a don Marco di lanciare l’invito sul gruppo WhatsApp della parrocchia e qualche settimana dopo ci siamo ritrovati per decidere insieme come procedere.

Abbiamo sviluppato un’idea per il presepe in piazza ed una per quello in chiesa, ed abbiamo da subito creato un gruppo WhatsApp chiamato “Amici del Presepe”.

Non eravamo in pochi, ma il desiderio è stato da subito quello di coinvolgere altre persone e l’occasione si è presentata nel pomeriggio della castagnata in oratorio, dove con il nostro entusiasmo abbiamo proposto ad altri di unirsi a noi e così il gruppo è arrivato a 16 persone.

È stato bello confrontarsi, progettare e lavorare insieme, riuscendo a superare anche alcuni ostacoli che si sono presentati durante il cammino, il freddo, la pioggia e il muoversi con i mezzi per recuperare i materiali. Non è stato facile recuperare una barca, ripulirla, caricarla su un camioncino e scaricarla in un autolavaggio pubblico per lavarla…

Sono certo che ciò che ci ha mosso sia stato l’averlo fatto insieme e la determinazione a realizzare due segni che ci aiutassero a guardare oltre, per poter accogliere pienamente nella nostra vita Gesù che viene.

Il condividere del tempo ci ha sicuramente aiutato a conoscerci ed apprezzarci, compiendo un altro piccolo passo nella costruzione della nostra Comunità…

L’idea di celebrare l’Eucarestia sul presepe, ponendo una barca sotto l’altare, ci riporta con il pensiero a Greccio dove, come raccontano le Fonti Francescane, S. Francesco nel 1223 volle rappresentare il primo presepe con il desiderio che il sacerdote potesse celebrare solennemente sulla mangiatoia, per mostrare il legame tra l’incarnazione del Figlio di Dio e l’Eucarestia.

Guardiamo a questi segni facendoci aiutare dalle parole che papa Francesco ha voluto affidarci nella lettera apostolica ADMIRABILE SIGNUM sul significato e il valore del presepe.

“Il mirabile segno del presepe, suscita sempre stupore e meraviglia, mentre contempliamo la scena del Natale siamo chiamati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. Il cuore del presepe comincia a palpitare quando a Natale vi deponiamo la statuina di Gesù bambino. Dio si presenta così, in un bambino, per farsi accogliere tra le nostre braccia.

Come sempre Dio sconcerta, è imprevedibile, continuamente fuori dai nostri schemi ci invita a diventare suoi discepoli.

Quando si avvicina la festa dell’Epifania, nel presepe vengono collocate le statuine dei Re Magi, guardando questa scena siamo chiamati a riflettere sulla responsabilità che ogni cristiano ha di essere evangelizzatore, testimoniando la gioia di aver incontrato Gesù con concrete azioni di misericordia.

Il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di trasmissione della fede…”

Guardando ai presepi che avremo modo di ammirare in questi giorni, facciamo nostro l’invito di papa Francesco e…

“Lasciamo che dallo stupore nasca un umile preghiera: il nostro “Grazie” a Dio che ha voluto condividere con noi tutto per non lasciarci mai soli.”

Buon S. Natale di Gesù a ciascuno di voi.