La carità: il fuoco dell’amore di Dio

Le parole di una grande Santa della carità, Madre Teresa: “Senza l’amore di Dio, sono troppo povero per dare qualcosa ai poveri”.
Infinite volte sfioriamo Cristo e non ce ne accorgiamo. Non lo riconosciamo. Ha il torto di avere un volto “troppo noto”. Il volto del pezzente, del bambino, del collega, della cuoca, del disoccupato, del marito, della sposa, delle donna delle pulizie, del forestiero, del malato, del carcerato, del disabile dell’emarginato, del disperato, del brutto, della persona sola, di quella percepita da molti come matta, di chi disapprova e dissente, di chi è fuori moda…… Noi, che conosciamo sin troppo bene quei volti, non sappiamo riconoscerlo. E Lui continua ad essere in esilio, a casa Sua.
Una metafora interessante sulla concretezza della carità. Quando devi fare un muro di pietre, devi prenderle una per una e lavorarle per bene. Se riesci a squadrarle bene, ci vuole meno calce per farle combaciare. La calce che ci tiene insieme è la carità. Se ognuno rimane con gli spigoli che ha, ci vuole molta più calce per tenerci insieme. Se lavoriamo su noi stessi cercando di smussare gli spigoli, ci vuole meno fatica per farci stare uniti.

MATITA MISSIONARIA di Don Paolo Nagari

Eccomi, Signore,
lieto di essere matita nelle tue mani.
Mi tieni amabilmente stretta,
mi fai scivolare sul foglio della vita
per disegnare il nuovo
e lasciare particolari impronte. Missionaria è la matita toccata dalla Grazia.
Usa pure il tuo affilato temperino,
quando mi fermo nel solito tran-tran.
Aiutami a ridiventare punta fine,
insegnami a sopportare il dolore,
per essere persona migliore
toccata dalla potenza della croce. Missionaria è la matita toccata dalla Grazia.
Spesso scrivo e disegno
in modo confuso e sbagliato,
coloro e macchio tanto:
gli errori mi sembrano insanabili.
Ti prego, rivoltami,
usami come gomma
che cancella, pulisce, risana,
per essere pronta a ricominciare. Missionaria è la matita toccata dalla Grazia.
Signore, mi hai voluta mina forte dentro
per lasciare tocchi profondi fuori.
La missione è il mio orizzonte.
Voglio gridare al mondo:
«Dove passo io, guidata dalla tua mano,
nulla è più come prima”» Missionaria è la matita toccata dalla Grazia.
Fa’ che i segni di bene
diventino segnali per strade senza barriere,
curve armoniose per chi ama e osa l’uscire.
Fa’ che ogni puntino
sia l’inizio del cerchio
dell’Abbraccio d’Amore disegnato dal Padre. Missionaria è la matita toccata dalla Grazia.

Un altro grande Santo della carità è Beato Piergiorgio Frassati. Il suo motto è «verso l’alto» e “vivere non vivacchiare”. A Torino e dintorni, al mattino o alla sera, con qualche volontario, si è recato nelle famiglie più disagiate a portare parole di conforto e pacchi con cibo e vestiario, anche personale; o si è visto spesso trascinare le carrette con le misere masserizie di chi è stato sfrattato diretto verso qualche dimora che non fosse proprio un tugurio maleodorante. Pier Giorgio è un Cristiano e vive la sua fede pienamente. Tuttavia per il giovane Beato una fede vissuta non aiutando chi è più sfortunato, non è fede.
Purtroppo Pier Giorgio si ammala e in pochi giorni muore, a soli ventiquattro anni, nel 1925. Ai suoi funerali i poveri, da lui aiutati, accorrono numerosi. È sepolto nel Duomo San Giovanni Battista di Torino, dove viene custodita la Sacra Sindone.

Preghiera

Signore Gesù,
donaci il coraggio di volare in alto,
di fuggire la tentazione della mediocrità e della banalità;
rendici capaci, di aspirare alle cose più grandi
con la tenacia e la costanza
e di accogliere con gioia il tuo invito alla santità.
Liberaci dalla paura di non riuscirci
o dalla falsa modestia di non esservi chiamati.
Concedici la forza per proseguire con fedeltà
sulla via che conduce “verso l’alto”. Amen

Ho carità se so sorridere al prossimo e anche un po’ a me stesso
se accolgo con gioia l’amore di Dio,
se non mollo mai
e cresco nella fedeltà