Tag: La Vela – Aprile 2023


Dopo il terremoto in Turchia e Siria…

Questa è la parrocchia di Aleppo che il gruppo missionario sostiene

Un mese dopo i devastanti terremoti che hanno colpito Siria e Turchia, in cui hanno perso la vita più di 50mila persone e più di 100mila sono rimaste ferite, migliaia di famiglie vivono ancora in rifugi temporanei e faticano a procurarsi cibo e altri beni essenziali.

I terremoti del 6 e del 20 febbraio hanno colpito 24,4 milioni di persone, tra cui 6,2 milioni di bambine e bambini.

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Donne rinate

Sorridi donna, sorridi sempre alla vita. Sorridi agli amori finiti

Sorridi ai tuoi dolori, sorridi comunque. Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino, faro per naviganti sperduti

Alda Merini

Per le donne riuscire a riscattarsi da episodi di sfruttamento, maltrattamento e violenza fisica, verbale, psicologica non è mai impresa facile. Tranne poche eccezioni, di base sono lasciate da sole, donne che si ritrovano condannate a un inferno senza fine.

Abbindolate dalla promessa di una vita dignitosa in un mondo apparentemente ricco, dove sembra esserci la possibilità di sviluppare il proprio talento, si trovano in un incubo senza fine visto che i carcerieri sfruttano la loro condizione di clandestinità e illegalità.

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Colazione con papà e Progetto musica

Colazione con papà

Dopo aver festeggiato in famiglia la festa del papà, lunedì 20 marzo, per iniziare in allegria la giornata, la Scuola dell’Infanzia ha organizzato un momento super invitando i “festeggiati” a fare colazione con i propri figli. Un bar speciale dove grandi e piccini hanno potuto fare colazione insieme con caffè, torte, succhi e biscotti. La colazione è un momento fondamentale perché rappresenta l’inizio della giornata, è un pasto dal valore simbolico  quello che conta sono i piccoli gesti e la qualità del tempo trascorso insieme. E adesso le mamme aspettano con ansia maggio….

… “Lezioni di musica aperte”

Il “progetto Musica” si inserisce all’interno della programmazione della Scuola dell’Infanzia come occasione per i bambini di scoprire in prima persona il mondo dei Suoni e della Musica attraverso il gioco e attraverso esperienze multisensoriali. Giovedì 9 marzo e venerdì 10 marzo i genitori sono stati inviata a partecipare attivamente in una “lezione aperta”.

La lezione è stata davvero emozionante i bambini si sono cimentati in canti e balli trascinando i genitori che hanno risposto positivamente partecipando attivamente a quanto proposto dai bambini e dalla maestra Gaia. Un’altra iniziativa di collaborazione scuola-famiglia. Il commento di una mamma: “È stato un balsamo per il cuore.
Poter vivere così i nostri bimbi è stata un’esperienza stracarica di emozioni belle. Che ci porteremo sempre dietro. Grazie Grazie”.


Vivere la pace: la storia di Takashi Paolo Nagai

È il 1° maggio 1951: Takashi, scienziato e scrittore giapponese, muore di leucemia a soli 43 anni, dicendo di attendere la morte con la gioia nel cuore perché «so bene quanto Dio sia buono e bello e con quanta tenerezza Egli si prenda cura di me». Era nato a Matsue nel 1908: il padre medico e la madre, avevano educato i cinque figli alla pietà filiale, alla lealtà e al coraggio. Dopo il liceo Takashi si trasferisce a Nagasaki per studiare Medicina e nel suo cuore si fa strada l’ateismo: «Nei miei anni di liceo ero stato attirato dal materialismo. Quando cominciai a studiare medicina, mi lasciai convincere che l’uomo non è altro che materia». A 22 anni accorre al capezzale della madre morente: «quell’ultimo sguardo di mia madre cambiò completamente la mia visione materialista della vita: i suoi occhi mi dicevano infallibilmente che l’anima sarebbe rimasta anche dopo la morte». Si apre nel suo cuore una grande inquietudine. Si dà alla lettura dei Pensieri di Pascal, scienziato e uomo di fede, e lo colpisce l’affermazione che la grandezza della ragione sta nell’ammettere che tantissime cose la superano. Takashi è sempre più attirato dalla fede dei cristiani e chiede di essere ospitato come studente dalla famiglia Moriyama a Urakami, quartiere a nord di Nagasaki, dove tutto il popolo conduce una vita umile e piena di pace. Scopre con ammirazione il lavoro delle suore nelle scuole e negli asili, vede sui volti dei cristiani una speranza e una letizia che lui non ha. Da loro conosce la storia di Nagasaki e del cristianesimo in Giappone, dalla predicazione di Francesco Saverio al martirio di Paolo MiKi e dei suoi compagni: cadono i suoi pregiudizi.

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La Bellezza della Resurrezione

Una particolarità dell’artista è di non essere limitato nel tempo, perché la sua arte parla a tutte le epoche, l’artista non è limitato neppure dallo spazio, perché la bellezza può toccare in ciascuno ciò che ha di universale, specialmente la sete di Dio, superando le frontiere delle lingue e delle culture. Se è autentico, l’artista è capace di parlare di Dio meglio di chiunque altro, di farne percepire la bellezza e la bontà, di giungere al cuore umano per far risplendere in esso la verità e la bontà del Risorto.

Papa Francesco
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Costruire una Comunità a misura di… ogni persona

Non più “Anche Loro” ma “Noi”

Il 16 Febbraio, presso la Scala di Giacobbe, alla presenza di una platea numerosa e partecipe, Don Mauro Santoro ha presentato la Consulta Diocesana per la Comunità Cristiana e la Disabilità “O TUTTI O NESSUNO”. Questo incontro, organizzato dall’Associazione Volare Insieme in collaborazione con il Decanato di Castano Primo, è nato dal desiderio di incontrare la Comunità Ecclesiale per tessere relazioni, camminare insieme in modo sinodale.

Occasione favorevole è stata la presentazione del libro “A sua immagine? Figli di Dio con disabilità” che ci ha permesso di conoscere Don Mauro e la neo-nata Consulta Diocesana, sentendoci subito in sintonia.

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Le sofferenze e la gloria del giusto

Sulla copertina del numero scorso de La Vela c’era la foto di una croce dipinta, conservata nel Wallraf-Richartz Museum di Colonia. È un lato della croce astile (cioè sorretta da una lunga asta quando veniva usata nelle processioni) attribuita al Maestro delle croci blu, artista italiano d’origine umbra o emiliana attivo ad Assisi negli anni 1267-75 circa. Si ipotizza che sia stato un assistente di Giunta Pisano. Le sue opere sono principalmente crocifissi da processione dallo sfondo blu ed è per questo che viene chiamato così.

Essendo una croce processionale è dipinta su entrambi i lati: su tutti e due c’è il Cristo dolente e si differenziano perché su uno dei due mancano le decorazioni sui terminali e la cimasa (le parti che si allargano alla fine dei bracci della croce) e per il colore violaceo del perizonium (il drappo di stoffa che cinge i fianchi di Gesù).

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Santa Monica

Nacque in Africa, nel 331. Sposò Patrizio, pagano, ambizioso, irascibile, infedele. Monica, dolce, benevola trovò il dialogo col marito nei momenti opportuni, con il suo “metodo” fatto di attesa, pazienza e preghiera. Lei si affida solo a Dio, per vincere le asprezze del marito e condurlo alla fede.La sua tenacia e sensibilità la elevano a patrona delle donne sposate, delle madri e delle vedove. Da giovane studiò e meditò la Bibbia. Cristiana, colta e libera, col cuore orientato ai tesori spirituali. Gli insegnamenti della Sacra Scrittura, la preghiera, l’assidua pratica dei sacramenti e il servizio nella comunità ecclesiale forgiarono la sua forte interiorità. Ebbe tre figli, il più grande dei quali fu Agostino. Li educò ai valori cristiani. La sua fede, i suoi continui ma silenziosi sacrifici, le sue preghiere tra le lacrime,furono coronati dalla conversione del marito e del figlio. Vedova a 39 anni, toccò a lei provvedere con amore smisurato alla famiglia. Fu mite perché vissuta in gran parte nell’ombra, ma anche una donna di una straordinaria forza d’animo. Agostino condusse a lungo una vita spregiudicata e sregolata. Monica non si arrese e continuò ad accompagnare il figlio con l’amore e la preghiera. Grazie a sant’Ambrogio, Agostino, adulto, abbracciò la fede cristiana e ricevette il battesimo. Da allora, tra madre e figlio, si svolsero colloqui spirituali di straordinaria intensità. A uno di questi è riconducibile la cosiddetta “estasi di Ostia”. Monica sente di aver raggiunto l’apice della sua vita e confessa al figlio: “Questa vita ormai non ha più nessuna attrattiva per me. Una sola speranza mi faceva desiderare di rimanere quaggiù: il vederti cristiano cattolico prima di morire. Il mio Dio mi ha soddisfatta ampiamente” Qualche giorno dopo Monica si ammalò e morì, il 27 Agosto del 387.  Dagli scritti di Sant’Agostino: “Ho bevuto il nome di Gesù insieme al latte materno”. E alla madre rivelò: “Mi hai generato due volte: alla vita e alla fede”.

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Parrocchia di Bienate

Il cortile del convento: l’antico Asilo di Bienate

Bienate – Restauro del Vecchio Asilo

Il cortile del convento di Bienate è tra gli edifici più belli del paese e il meglio conservato.

Si tratta di un cortile con porticato, databile al Cinquecento, con la struttura tipica del convento. Rispetto alla documentazione del Catasto Teresiano (1718-1760) è stato aggiunto un corpo centrale sul lato di via Vittorio Veneto. È un edificio di due piani, le sale interne sono rivestite in legno con soffitti alti e travi a vista. Il cortile a base quadrata è composto da un chiostro con dieci archi a tutto sesto in cotto lombardo.

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