Siamo le onde, siamo le onde di un mare grande, di un mare grande Siamo le stelle, siamo le stelle sopra le Ande Siamo le bande, sopra le Ande
Elisa e Jovanotti
Al mercato di Kantamanto, ad Accra capitale del Ghana, arrivano ogni settimana circa 15 milioni di capi di abbigliamento di seconda mano scartati dai Paesi occidentali. È uno dei maggiori mercati di abiti usati al mondo (circa sette ettari nel centro della città), fornisce circa 5.000 negozi che danno lavoro a 30.000 persone. Ciò che resta invenduto della “Fast Fashion” (moda veloce) e non può essere reinserito nel mercato viene recapitato qui. Le persone indossano vestiti per due settimane e poi li gettano! I rifiuti non finiscono in America, o in Europa. Arrivano a Kantamanto.
La mostra ‘Sub tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino’ è stata esposta in questi mesi in vari luoghi, tra cui i Tribunali di Milano, di Roma, di Padova, il Senato della Repubblica, per raccontare la vicenda del magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 a 38 anni e proclamato beato per martirium fidei il 9 maggio 2021.
Già dal III secolo si ricordano in un’unica festa i santi Pietro e Paolo, martirizzati entrambi a Roma: Pietro crocifisso e Paolo decapitato, in quanto cittadino romano. Pietro, vissuto in un villaggio di pescatori, fu prima discepolo di Giovanni Battista poi di Gesù, che lo mise a capo degli Apostoli. Paolo, nato in una città cosmopolita, studiò alla scuola rabbinica, ma conobbe anche la raffinata cultura ellenistica: si convertì sulla via di Damasco.
I lineamenti con cui vengono rappresentati rispecchiano le loro diversità. Pietro ha i capelli ricci e bianchi, la barba corta anch’essa bianca; i tratti del suo volto sono marcati e decisi. Paolo ha il volto magro, gli occhi grandi e profondi, la calvizie incipiente, la fronte attraversata da rughe di riflessione e la barba lunga a punta.
Da Magnago al Venezuela, una vita grata in compagnia della Provvidenza
“Grazie a Dio!” usa spesso intercalare Suor Genoveffa nei dialoghi con le persone che incontra.
Suor Genoveffa Colombo, magnaghese, entra in convento a 16 anni, l’8 maggio del 1957, nella Congregazione delle Suore della Provvidenza Rosminiane per poi partire per la missione in Venezuela nell’aprile del 1969 dove tutt’ora opera. Oggi vive nella Casa di Spiritualità Giovanni Paolo II a El Alto de Esquque, nello stato di Zuilla, ai piedi delle Ande.
Durante la sua vita terrena, Gesù è stato circondato da amici: pensiamo agli apostoli, a Marta e Maria, a Lazzaro e molti altri che lo hanno conosciuto con cui ha avuto rapporti molto stretti.
Attraverso tutti loro, ci ha mostrato il valore dell’amicizia e quanto sia necessaria nella vita. L’amicizia è stata senz’altro una dimensione importantissima per Lui, che è stato il miglior amico di molte persone.
Cosa ci insegna Gesù sull’amicizia attraverso il suo esempio?
Un giorno, Alfonso Ratisbonne, giovane tutto preso dal denaro e dal divertimento, mentre aspettava un amico, con atteggiamento irriverente visitò la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte. Ad un tratto la chiesa scomparve dalla sua vista e gli apparve invece, piena di dolcezza, la Vergine Maria. Il giovane restò colpito, ascoltò Maria e si inginocchiò per pregare. Dopo questo evento miracoloso, si convertì al Cattolicesimo.
La festa del Sacro Cuore è legata alla figura di Santa Margherita Maria Alacoque, una monaca dell’Ordine della Visitazione vissuta in Francia dal 1647 al 1690. Ebbe lo straordinario privilegio delle rivelazioni di Gesù, che parlava con lei cuore a cuore. Il culto al Sacro Cuore è una scuola di santità, esige una profonda rieducazione del cuore, suppone una riforma dei sentimenti, mettendoli all’unisono con il Cuore del Salvatore. Qui c’è tutta la ricchezza (e le esigenze) del Vangelo di Cristo. Margherita mostrava un grande amore all’Eucaristia, una grande sensibilità verso poveri e sofferenti. Il Noviziato di Margherita non fu facile, nonostante i privilegi mistici da parte di Dio. Il messaggio centrale che Suor Margherita ricevette nelle rivelazioni di Gesù si può sintetizzare in alcune parole dirette: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini… però la maggior parte di essi ricambia con ingratitudine, irriverenza verso il SS. Sacramento, sacrilegi. Cristo presentava il proprio Cuore come simbolo del suo Amore infinito per l’umanità e assicurava i suoi tesori di misericordia attraverso il culto al Sacro Cuore e all’Eucaristia, da ricevere frequentemente. Chiedeva infine la partecipazione alla riparazione delle offese fatte a Dio. Le Promesse di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque per i devoti del suo Sacro Cuore: “Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato. Porterò soccorso alle famiglie in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise. Li consolerò nelle loro afflizioni. Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte. Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia. Le anime tiepide si infervoreranno. Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione. Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata. A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò loro il dono di commuovere i cuori più induriti. Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato. Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti coloro che si comunicheranno al Primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale; essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà il loro asilo sicuro in quell’ora estrema.” La festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa cattolica nel 1856: viene fissata tradizionalmente nel venerdì successivo all’ottava della solennità del Corpus Domini.
Il fulcro della spiritualità di Carlo era l’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucarestia, che per lui era “Gesù realmente presente nel mondo, come quando i discepoli potevano vederlo in carne ed ossa, camminare con Lui per le strade di Gerusalemme”. Carlo diceva spesso “l’Eucaristia è la mia autostrada verso il Cielo” e ancora: “Si va dritti in Paradiso se ci si accosta tutti i giorni all’Eucaristia”. Notava che ognuno avrebbe dovuto sforzarsi di più per comprendere fino in fondo il valore della Santa Messa come partecipazione ai frutti del Sacrificio celebrato. Alimentava quotidianamente la sua fede con la preghiera e la partecipazione alla vita liturgica e sacramentale, in modo riservato e senza vanto. Rimanere con Gesù, nell’Ostia Santa, significava non pregiudicare la propria salvezza eterna e ricambiare il Divino Viandante che ha promesso di restare tutti i giorni con noi fino alla fine dl mondo. Il suo Sole era anche Maria. L’appuntamento “galante” della giornata era quello con la recita del Rosario. Come i pastorelli di Fatima, offrì sempre piccoli sacrifici per coloro che non amano Gesù. Ha sempre ringraziato Gesù di rendersi presente realmente nell’Eucaristia, attraverso l’ adorazione Eucaristica prima e dopo la Messa. Carlo affermava che il momento speciale per chiedere al Signore delle grazie è quello della Consacrazione, quando il Signore Gesù Cristo si offre al Padre. Egli spiegava “ Chi più di un Dio che si offre a Dio, può intercedere per noi?” Pregava: “Piaghe di Gesù, bocche di amore e di misericordia per noi, parlate di noi al Padre e otteneteci un’intima trasformazione”. Ogni volta che riceveva l’Eucaristia amava questa giaculatoria “Gesù, accomodati pure, fa come se fossi a casa tua!” Carlo seguì con grande attenzione le parole pronunciate da Benedetto XVI durante la Giornata mondiale della Gioventù nel 2005: “Dio celato nell’Ostia va contemplato con lo sguardo d’amore e in silenzio per mettersi all’ascolto del Salvatore. Per Carlo è la notte della contemplazione: adora, insieme a tutti i giovani e al Papa, l’Eucaristia . Impresse altre parole del Papa: “Lasciatevi attirare sempre dalla Santa Eucaristia; considerate come centro della vostra giornata di poterla celebrare in modo degno; conducete gli uomini sempre di nuovo all’eucaristia affinché a partire da essa portino la pace di Cristo nel mondo”. Tutti i suoi gesti e tratti caratteriali sono nutriti di Dio. Molti testimoni sopratutto delle mamme dicono che stare vicino a lui suscita pace e serenità, come stare accanto ad un Angelo. Le mamme invitano i loro bambini a pregare Carlo per essere protetti e buoni come lui. Negli ultimi giorni della sua breve vita Carlo parlava ancora più a lungo con Gesù, sottovoce, sentendo sempre più forte il richiamo di Dio, in quel “posto” che Gesù è andato a preparare e dove ci è stata promessa la felicità per sempre.
Lunedì 15 maggio abbiamo festeggiato le mamme. Nel bar dell’oratorio i bambini e le loro mamme hanno fatto colazione a base di biscotti, torte, brioches, the, caffè e succhi di frutta. Tante chiacchiere, risate e t coccole hanno riempito i cuori di tutti. I bambini emozionati e felici hanno festeggiato le loro tanto adorate mamme! Non sono mancate le foto per immortalare questo momento e una speciale cornice per i selfie le ha racchiuse tutte! La giornata scolastica è poi proseguita e i bambini sono stati accompagnati in classe dalle mamme.
Trovarsi tra mamme significa poter pensare: “mal comune, mezzo gaudio”, ma anche capire che non stai procedendo poi così male nel tuo “incarico” e concederti un’immaginaria “pacca sulla spalla” …e sì, questo può rivoluzionare una giornata! E noi come scuola siamo a fianco di voi mamme in questo incredibile “incarico”!
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.