Tag: La Vela – Settembre 2023

Benvenuti a Scuola!!

Settembre: tempo di nuovi inizi, quando arriva un bambino arriva una famiglia è il nostro obiettivo è quello dei fare sentire tutti accolti e coprotagonisti dell’esperienza scuola, Tutto è pronto per accogliere  i bambini che fanno il loro primo ingresso in un ambiente nuovo e non vediamo l’ora di abbracciare tutti i bambini che dopo le vacanze tornano nella loro scuola.

L’inizio di un nuovo anno scolastico è un evento che richiede sempre preparazione e impegno perché pensiamo che un buon avvio sia un ottimo punto di partenza per poi trascorrere un anno sereno insieme.

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L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo (N. Mandela)

“Cambiamo il mondo insieme, un bambino alla volta” (Nicolò Govoni)

“Queste magliette le cucivo io in Turchia”, ci disse un giorno un nostro studente quindicenne davanti alla vetrina di un negozio. “Sono arrivato in Turchia a 12 anni, e tutti noi lavoravamo in un’azienda tessile, dodici ore al giorno piegati sulla macchina da cucire. Non tornerò mai a quella vita”. 

Nicolò Govoni (Cremona, classe 1993) è uno scrittore ed attivista per i diritti umani. È Presidente e Direttore Esecutivo di STILL I RISE, organizzazione no-profit che è tra i nominati al Premio Nobel per la Pace 2023.

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Fiaccola della Testimonianza

Tradizione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco

Gustav Mahler

La decisione di partecipare alla fiaccolata è sempre avvenuta dando fiducia a un invito come raccontano in tanti: ‘la prima volta che sono stato coinvolto è stato nel 1988 dall’allora parroco don Eugenio; quasi nessuno nel gruppo adolescenti sapeva di cosa si trattasse, ma ricordo che ci fidammo e decidemmo di partecipare in massa’; ‘Ho iniziato a partecipare nel 2008 quando un parente di Magnago mi ha proposto di andare con lui in compagnia ai suoi amici dell’oratorio’; ‘trascinato dal mio amico Francesco che corre in carrozzina’; ‘Inizialmente l’idea di partecipare alla Fiaccola mi spaventava. Spronata da chi mi ripeteva “Fidati!” ho deciso di lanciarmi in questa avventura e ancor oggi ne sono grata’. E così diventa possibile riconoscere la bellezza della proposta.

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Da Lei è sorto il sole di giustizia

All’inizio del VI secolo si è iniziato a celebrare la Natività di Maria a Gerusalemme. Nel corso del VI secolo la festa è stata introdotta a Costantinopoli e nel VII secolo a Roma, da Papa Sergio I.
L’8 settembre per i cristiani ortodossi inizia l’anno liturgico e insieme a loro anche noi, nello stesso giorno, contempliamo la nascita della Madre di Dio.

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Padre Johntin Lokang: Nostro assistito dal Gruppo Missionario

Tracciamo un profilo del nostro Padre Johntin Lokang, nato in Sudan, 47 anni fa. Ha studiato Filosofia al Seminario Internazionale San Vitaliano Papa a Segni (tra le province di Roma e Frosinone), seminario che fa parte dell’istituto del Verbo Incarnato, comunità sacerdotale e noviziato (I.V.E.).

È sacerdote da 15 anni, e lo abbiamo conosciuto durante “Le Missioni” a Magnago nel 2003, con il titolo “Se Tu conoscessi il dono di Dio…” Per chi non  lo sapesse, “Le Missioni” sono giorni di annuncio della fede e di rinnovamento della vita cristiana. Il 14 settembre 2003, e per 15 giorni successivi sono arrivati in parrocchia 17 tra missionari, sacerdoti, seminaristi (tra cui Johntin), e suore della Congregazione del Verbo Incarnato. Hanno visitato le nostre famiglie, ci hanno invitato alla preghiera, hanno portato conforto agli ammalati ed hanno promosso conferenze ed incontri per il risveglio della nostra fede. Davvero un “momento forte” e formativo per la nostra comunità parrocchiale.

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Con un piede in Paradiso

La sofferenza non è fine a sé stessa

Un piccolo libro, appena 83 pagine per raccontare un’esperienza drammatica e le vicende e le riflessioni che da questa sono nate. Un libro da leggere e rileggere, non un romanzo e neppure un trattato filosofico, ma l’incontro con un uomo disarmato, dentro una lotta che coinvolge tutti.

L’autore è don Luca Montini, sacerdote della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo. Nato nel 1988 a Lumezzane, nel bresciano, primo di cinque figli, amante dello sport, passa le estati a lavorare per aiutare i genitori. Si laurea in Filosofia ed entra in seminario. Viene ordinato sacerdote nel 2018. Dopo un anno di missione in Cile viene mandato in Kenya, incaricato di rimettere in sesto un piccolo ospedale a 30km da Nairobi, il Saint Joseph Hospital. Proprio mentre si dirige a Nairobi in moto, un pick-up gli taglia la strada: è a terra, è cosciente ma il piede destro penzola dalla gamba. Passeranno mesi di interventi chirurgici, di giorni e giorni steso in un letto, fino all’amputazione della gamba, fino al ginocchio.

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Santissimo Nome di Maria

La vergine si chiamava Maria

Il nome di Maria, è senza dubbio il più diffuso tra i popoli cristiani. Diverse sono le interpretazioni date al suo significato. Una delle prime si deve al fatto che Anna ringraziò molto dopo aver avuto la bambina, perciò l’avrebbe chiamata “dono ricevuto da Dio”. Comunissima, inoltre, l’interpretazione che fa discendere il nome Myriam da “mrr”, cioè “essere amaro”. Questo ben si collegherebbe alla tradizione di Maria, Madre del dolore. Tra le ipotesi più accreditate, Maria si fa risalire anche alle radici “or”, luce, più “yam”, mare, e quindi vorrebbe dire “illuminatrice” ma anche ”stella del mare”, con probabilità di equivoco tra “stella” e “stilla” e quindi anche “goccia del mare”. Come la stella, infatti, indica il sereno dopo la tempesta, così la Madonna, entrando nell’anima, allontana il peccato e fa tornare il Signore nel cuore dell’uomo. In Maria, poi, è raccolto “un mare di grazie” e tutte vivono in lei. Direttamente collegata a questa, è data un’altra interpretazione, di derivazione dall’ebraico con significato di “prima pioggia stagionale”, quindi Maria è colei che è “pioggia di grazie”, che manderà sulla Terra una “pioggia di missionari”. Ed ecco anche la radice “moreh” in base alla quale Maria significherebbe “signora e padrona”; ma anche “marom”, “altezza”, e infatti Cristo è il sole che sorge dall’alto. Il nome della Vergine è riconosciuto glorioso perché, come quello di Giuditta, è «tanto esaltato che sulla bocca di tutti sarà sempre la sua lode» ; santo, perché designa la Donna «ricolmata di grazia» per concepire e dare alla luce il Figlio di Dio; materno, poiché il Cristo morente sulla croce ci ha lasciato per madre la sua stessa Madre, per cui i fedeli sperimentano «la dolcezza del suo nome»; provvido, perché il popolo cristiano «la invoca come Madre, guarda a lei come fulgida stella nei pericoli e ricorre a lei come a sicuro rifugio. La devozione al nome di Maria nacque in epoca medievale, insieme a quella  per il nome di Gesù. E’ un culto che si diffuse nel corso dei secoli in tutta la Chiesa, ed i Pontefici arricchirono d’indulgenze l’invocazione dei nomi di Gesù e di Maria. Nel 1513 il Papa Giulio II da Roma concesse alla Spagna una festa in onore del nome di Maria. San Pio V la soppresse, Sisto V la ripristinò e si estese poi nel 1671 al Regno di Napoli fino a raggiungere Milano. Dopo la vittoria riportata nel nome di Maria contro i Turchi da Giovanni Sobieski, re di Polonia, il Beato Pontefice Innocenzo XI il 12 settembre 1683, in memoria e grato del prodigio, estese questa festa a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica fra l’Ottava della Natività. Fu infine san Pio X a riportarla al 12 settembre.


Le virtù: l’ascesa su un sentiero d’altura

La lente di ingrandimento dei notiziari è puntata spesso sugli adolescenti e sui giovani. Talvolta per riportarne un successo che li riveste di un’aurea lucente straordinaria e mostra tutto il buon ossigeno della migliore gioventù; più spesso per tracciare l’analisi di un’educazione troppo ricca di privilegi che cresce ragazze e ragazzi fragilissimi con le ali implose, in fuga dalla realtà e da giusti e veri esempi e punti di riferimento. E’ facile stigmatizzare con un giudizio o un pregiudizio un/a giovane che disorientato/a fatica a trovare la risposta alla domanda “Cosa voglio davvero?” e cammina o corre sulla strada del vizio perché è più divertente. Ma il percorso che ci ha lasciato Gesù è chiaro: “Amatevi gli uni gli altri”: ognuno deve imparare ad accogliere le caratteristiche dell’altro anche quelle meno affini al nostro consenso e deve accogliere soprattutto chi ha bisogno di aiuto. L’amore inarrestabile di Dio che ha riversato su di noi nel suo figlio unigenito Gesù, rigenera; per amore Gesù, ha rigenerato, consolando, guarendo, provvedendo, correggendo, privo di qualsiasi implicazione morale sociopolitica culturale o religiosa. Allora condannare o perseverare, anche con fatica, nel dialogo continuo con i piccoli e con i giovani? Ogni famiglia desidera proiettare e riconoscere sul volto del figlio o della figlia un’ identità solida non quella di un fantasma. Tutti siamo sempre alla ricerca sia delle parole che ci aiutano a far stare bene noi stessi e chi abbiamo accanto come pace, bellezza, grazia, meraviglia, gioia, sia di una fonte dalla quale potrebbero sgorgare. A tal proposito mi sono fatta ispirare dal contenuto di una intervista al Cardinale Gianfranco Ravasi, esperto Biblista e Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, sul tema dei vizi e delle virtù. Dal suo discorso ne ho tratto dei punti salienti. Il Cardinale, dai Libri Sapienziali della Bibbia, presenta la virtù come un’ascesa su un sentiero d’altura, in cui ci si deve spellare le ginocchia per raggiungere la meta. Necessaria la grazia di Dio che strattona da eventuali deviazioni, perché la vita è un oscillare lento tra virtù e vizio e viceversa. Afferma che ogni essere umano è di fronte a due strade; è proprio ad un crocevia e con la medesima realtà può avviarsi sul sentiero glorioso o su quello della deformazione della virtù, ovvero del vizio; è più facile scivolare nel vizio perché più attraente e dall’appagamento immediato, ma è altrettanto possibile scivolare nella virtù con il coraggio del “Calicanto”, il fiore profumatissimo dell’inverno che sfida il freddo, sboccia d’inverno e simboleggia ostinazione e forza nelle avversità. Invita infine a sostare un momento al crocevia per prestare attenzione a quel cartello con incisa la parola Libertà., perché è sempre la propria libertà che decide quale strada e direzione assumere. L”atto del discernimento è sempre complicato; aprire un dialogo coi giovani appare sempre più complesso, ma non impossibile, le parole del Cardinale mi sono giunte come un suggerimento: raccontare le virtù per provare a scoprirne la loro “attrattività”, spogliandole dalla pedanteria che spesso ad esse si attribuisce. Sulle prossime pagine della Vela riporterò dei racconti semplici che, prima per me stessa, possano avvicinare, grandi, giovani e piccoli, all’approfondimento e alla riflessione sul tema delle virtù, come se fossero una “soglia”, più che uno spazio, una attitudine ad entrare per vedere.


La prima Fiaccola Votiva a Magnago

Santuario Mariano di Oropa, 29 giugno 1972

Una tradizione consolidata nei nostri Oratori è quella della Fiaccola Votiva, un pellegrinaggio religioso caratteristico. La comunità parrocchiale (con particolare riferimento ai giovani) si reca presso un Santuario dove, dopo la Santa Messa e una Preghiera, viene accesa la Fiaccola. Dal Santuario parte la staffetta: la torcia, passata durante il percorso, di mano in mano ai vari “atleti”, verrà portata alla Parrocchia di arrivo.

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Estate 2023: Una Comunità che vive per e con ragazzi, famiglie e adulti

Oratorio Estivo 2023: “Tu x Tutti”

Sarà stata l’ispirazione che ha animato i nostri Oratori Estivi, ma quest’anno davvero chi ha frequentato per diversi motivi i cortili dei nostri Oratori, vere “culle delle nostre parrocchie”, ha respirato un clima di accoglienza, servizio, attenzione e cura davvero importante e quotidiano. I quasi 400 ragazzi iscritti alle 5 settimane di proposta hanno potuto contare sulla generosità di Animatori ed Educatori che, nella stragrande maggioranza, hanno veramente animato, cioè dato l’anima non solo per preparare giochi, attività e quant’altro per i ragazzi, ma anche e soprattutto si sono messi in relazione di amicizia con loro, diventando piano piano punti di riferimento e veri amici più grandi, quasi fossero dei veri “fratelli e sorelle maggiori” di ciascuno!

Possiamo dire che il tempo libero, i giochi organizzati (sia in piccoli gruppi che “gioconi”), la preghiera quotidiana, la Messa settimanale, i balletti, il servizio alla mensa e le gite hanno contribuito a far crescere relazioni significative e di riconoscenza manifestata poi nella bellissima festa conclusiva di martedì 11 luglio: un bel momento comunitario che ha visto insieme ragazzi e ragazze, animatori e animatrici, educatori ed educatrici, famiglie con mamme, papà, fratelli, sorelle e nonni e nonne… tutti per dire un grande grazie al Signore per essere stato ispiratore, con la parabola del Buon Samaritano, di queste settimane di servizio fatica, impegno, cura e passione. Che questo impegno e questi semi di bene continuino ad esserci e portino frutto!

Esperienze Comunitaria a Forni di Sopra (UD)

Grazie montagna per avermi dato lezioni di vita, perché faticando ho imparato a gustare il riposo, perché sudando ho imparato ad apprezzare un sorso d’acqua fresca, perché stanco mi sono fermato e ho potuto ammirare la meraviglia di un fiore, la libertà di un volo di uccelli, respirare il profumo della semplicità, perché solo, immerso nel tuo silenzio, mi sono visto allo specchio e spaventato ho ammesso il mio bisogno di verità e amore, perché soffrendo ho assaporato la gioia della vetta percependo che le cose vere, quelle che portano  alla felicità, si ottengono solo con fatica, e chi non sa soffrire mai potrà capire.

Battistino Bonali

Arena Estiva

di Deborah Alì

Grande successo per l’iniziativa Arena estiva 2023 che si è svolta presso l’Oratorio di Magnago. Centinaia di persone, grandi e piccole, si sono alternate durante i tre venerdì sera di questa estate. Il primo appuntamento è andato in scena venerdì 23 giugno. Dopo una cena a tema ligure è stato proiettato il film d’animazione della Disney ‘Luca’. Il lungometraggio, diretto da Enrico Casarosa, racconta la storia di formazione di un ragazzino che vive un’estate indimenticabile tra gelati, pasta e lunghissimi giri in Vespa. Il venerdì seguente, 30 giugno, i numerosi partecipanti sono stati intrattenuti da una cena messicana a base di fagiolata del Mississippi e pannocchie croccanti. A seguire si è potuto assistere al film ‘The help, il vento della libertà inizia a soffiare’. In questa pellicola si parla dello speciale rapporto di amicizia tra donne di colore al servizio di famiglie bianche. Questo film è del 2011 e ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica, soprattutto negli Stati Uniti dove ha inoltre incassato al botteghino la ragguardevole cifra di 160 milioni di dollari. La rassegna estiva, che ha attirato tantissime persone sotto il porticato dell’oratorio di Magnago, si è conclusa venerdì 7 luglio dopo una cena a base di hamburger. I partecipanti hanno poi potuto assistere al film ‘Elvis’, di genere biografico, musicale del 2022, diretto da Baz Luhrmann, con Austin Butler e Tom Hanks. “È stata proprio una bella esperienza – hanno dichiarato gli organizzatori – i protagonisti di queste tre serate sono stati: l’amicizia tra noi e con tutte le persone che hanno partecipato, le famiglie, i ragazzi ed anche gli anziani. Poi, ammettiamolo, il cinema sotto le stelle e una buona cena rigenerano sempre sia il corpo che lo spirito.
Grazie a Tutti. All’anno prossimo”.