In una certa città viveva un calzolaio, di nome Martin. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra in alto che guardava sulla strada e così poteva vedere i piedi delle persone che passavano, riconoscendo molte scarpe che aveva riparato lui stesso. Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e lui si era disperato al punto di rimproverare Dio.
Anche quest’anno i bambini della scuola dell’infanzia hanno festeggiato i nonni nella giornata a loro dedicata. I nonni, risorsa preziosa per la loro crescita, sono angeli che si prendono cura amorevolmente di loro. La nostra chiesa si è così riempita di bambini e nonni. Insieme a Don Marco abbiamo pregato per tutti gli angeli custodi, i bambini hanno poi cantato una canzone e recitato una poesia. I nonni hanno ricevuto come dono un cuore e nel pomeriggio un lavoretto che i bambini hanno realizzato a scuola.
Ci siamo quasi, tra qualche giorno nella Solennità di Tutti i Santi, la Chiesa ci inviterà nuovamente a guardare a loro per poterli imitare. Ma chi sono i Santi e cosa hanno a che fare con la nostra vita? Venerdì 8 aprile 2005 facevo parte del gruppo parrocchiale che si è recato a Roma per i funerali di papa Giovanni Paolo II. Mai avrei immaginato di poter arrivare in piazza San Pietro, mi sono sempre chiesto il perché della presenza di tutte quelle persone che in quei giorni affollavano la città e mentre il “Vento” girava le pagine del Vangelo, il mio sguardo fissava quello striscione che dava voce al sentimento di tutti: “Santo Subito”. Solo a distanza di anni, leggendo l’articolo di Alessandro D’Avenia, mi sono reso conto che questa è una possibilità per tutti e che nella vita siamo chiamati proprio a questo…
Icona del 1300ca. prodotta a Costantinopoli (Istanbul) e conservata al British Museum
Il nostro parroco don Marco ha chiesto agli iconografi di Magnago di dipingere alcune icone da porre davanti all’ambone della chiesa di San Michele, in base al periodo liturgico.
L’anno liturgico ambrosiano racconta la storia della salvezza. È suddiviso in tre grandi periodi, cioè il Mistero dell’Incarnazione, il Mistero della Pasqua e il Mistero della Pentecoste. Ogni Mistero è diviso in tre Tempi e al centro dell’anno liturgico c’è il Triduo Pasquale.
Il Mistero dell’Incarnazione inizia con il tempo dell’Avvento: l’esistenza del periodo di Avvento è attestata già alla fine IV secolo. Nel VI secolo la durata dell’Avvento si stabilizza in sei settimane come la Quaresima in quanto periodo di carattere penitenziale di preparazione alla festa di Natale la cui solennità viene sempre più equiparata a quella della festa cristiana più importante, la Pasqua.
Con un vuoto di fame in me io cammino, cibo non potrà riempirlo; con un vuoto di spazio in me io cammino, nulla potrà riempirlo. Con uno spazio di tristezza in me io cammino, nessuno lo colmerà. Per sempre solo, per sempre triste io cammino, per sempre vuoto, per sempre affamato io cammino, con dolore di grande bellezza io cammino, con vuoto di grande bellezza io cammino. Ora con un Dio io cammino, ora i passi muovo tra le vette, ora con un Dio io cammino, a passi di gigante, oltre le colline. Io sono una preghiera in cammino. Mai solo, mai piangente, mai vuoto, sul cammino delle età antiche, sul sentiero della bellezza, io cammino.
L’incarico di diffondere un messaggio religioso conferito a determinati individui (missionari) dal fondatore di una religione o da chi ne ha avuto da lui delega o di lui ha la rappresentanza. Nel 1622 papa Gregorio XV istituisce la Congregazione “de Propaganda Fide” (che dopo il Concilio Vaticano II assume anche l’attuale denominazione di Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli), dicastero che ha il compito specifico di favorire «la propagazione della fede nel mondo intero, con la specifica competenza di coordinare tutte le forze missionarie, di dare direttive per le missioni, di promuovere la formazione del clero e delle gerarchie locali, di incoraggiare la fondazione di nuovi Istituti missionari ed infine di provvedere agli aiuti materiali per le attività missionarie».
Luigi ci racconti un po’ com’è nata la Festa di San Martino?
Tutto è cominciato nel 1975 con la vendita di torte artigianali, che si teneva sempre nella domenica più vicina all’11 novembre. Ogni anno si aggiungeva qualcosa: le frittelle, le salamelle, le caldarroste … e divenne una vera e propria festa!
L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa. La pena temporale è la pena che rimane da scontare anche dopo essersi confessati.
“La speranza non è l’ultima a morire; è la prima a risorgere”
Racconto di Don Bruno Ferrero
Nel prato di un giardino pubblico, con il tiepido sole della primavera, in mezzo all’erba tenera, erano spuntate le foglie dentellate e robuste dei Denti di Leone. Uno di questi esibì un magnifico fiore giallo, innocente, dorato e sereno come un tramonto di maggio. Dopo un po’ di tempo il fiore divenne un “soffione”: una sfera leggera, ricamata dalle coroncine di piumette attaccate ai semini che se ne stavano stretti stretti al centro del soffione.
Durante le ricorrenze nazionali del 4 novembre, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, viene eseguito l’Inno Nazionale della Repubblica Italiana, Il Canto degli Italiani, conosciuto anche come Fratelli d’Italia o Inno di Mameli. Dopo la seconda guerra mondiale l’Italia diventò una Repubblica e il Canto degli Italiani fu scelto, il 12 ottobre 1946, come Inno Nazionale provvisorio, rimanendo di fatto Inno della Repubblica; fino ad arrivare alla legge nº 181 del 4 dicembre 2017, che ha dato al Canto degli Italiani lo status definitivo di Inno Nazionale.
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