Autore: Ileana

Con un piede in Paradiso

La sofferenza non è fine a sé stessa

Un piccolo libro, appena 83 pagine per raccontare un’esperienza drammatica e le vicende e le riflessioni che da questa sono nate. Un libro da leggere e rileggere, non un romanzo e neppure un trattato filosofico, ma l’incontro con un uomo disarmato, dentro una lotta che coinvolge tutti.

L’autore è don Luca Montini, sacerdote della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo. Nato nel 1988 a Lumezzane, nel bresciano, primo di cinque figli, amante dello sport, passa le estati a lavorare per aiutare i genitori. Si laurea in Filosofia ed entra in seminario. Viene ordinato sacerdote nel 2018. Dopo un anno di missione in Cile viene mandato in Kenya, incaricato di rimettere in sesto un piccolo ospedale a 30km da Nairobi, il Saint Joseph Hospital. Proprio mentre si dirige a Nairobi in moto, un pick-up gli taglia la strada: è a terra, è cosciente ma il piede destro penzola dalla gamba. Passeranno mesi di interventi chirurgici, di giorni e giorni steso in un letto, fino all’amputazione della gamba, fino al ginocchio.

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La libertà e la verità

La vita umana in pericolo

Il 20 maggio scorso il ministro per la famiglia, Eugenia Roccella, era a Torino al Salone del libro per presentare il suo libro autobiografico “Una famiglia radicale”. Un centinaio di “disturbatori” hanno iniziato ad urlare in modo assordante, impedendole letteralmente di parlare. Il ministro, nel tentativo di costruire un dialogo, ferma la polizia che era pronta ad intervenire, e invita un rappresentante dei manifestanti a dire le proprie ragioni. Una ragazzina sale sul palco e legge un foglio prestampato, con una serie di rivendicazioni che vanno dall’emergenza ecologica al diritto allo studio, dal “diritto” all’aborto alle violenze sulle donne, passando per i cosiddetti diritti lgbtq+. Subito ricominciano gli slogan urlati in un clima che non permette al ministro di parlare. È in gioco la libertà di pensiero, di espressione, di giudizio, di obiezione al male.

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Il nuovo alfabeto del lavoro

Lavoro, boom di dimissioni

Il Sole 24 Ore dell’11 marzo 2023 pubblica un articolo con una notizia sorprendente: nel 2021 sono circa 1 milione e 930 mila e nel 2022 quasi 2 milioni e 200 mila, i lavoratori che lasciano il posto fisso, spesso senza avere un’alternativa migliore, spesso accettando un lavoro meno retribuito. Sono in maggioranza giovani tra i 20 e i 35 anni, ma anche molte persone che ricoprono ruoli di responsabilità, con una formazione medio alta. Cosa sta veramente succedendo? Come e cosa guardare di questo fenomeno in aumento?

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Vivere la pace: la storia di Takashi Paolo Nagai

È il 1° maggio 1951: Takashi, scienziato e scrittore giapponese, muore di leucemia a soli 43 anni, dicendo di attendere la morte con la gioia nel cuore perché «so bene quanto Dio sia buono e bello e con quanta tenerezza Egli si prenda cura di me». Era nato a Matsue nel 1908: il padre medico e la madre, avevano educato i cinque figli alla pietà filiale, alla lealtà e al coraggio. Dopo il liceo Takashi si trasferisce a Nagasaki per studiare Medicina e nel suo cuore si fa strada l’ateismo: «Nei miei anni di liceo ero stato attirato dal materialismo. Quando cominciai a studiare medicina, mi lasciai convincere che l’uomo non è altro che materia». A 22 anni accorre al capezzale della madre morente: «quell’ultimo sguardo di mia madre cambiò completamente la mia visione materialista della vita: i suoi occhi mi dicevano infallibilmente che l’anima sarebbe rimasta anche dopo la morte». Si apre nel suo cuore una grande inquietudine. Si dà alla lettura dei Pensieri di Pascal, scienziato e uomo di fede, e lo colpisce l’affermazione che la grandezza della ragione sta nell’ammettere che tantissime cose la superano. Takashi è sempre più attirato dalla fede dei cristiani e chiede di essere ospitato come studente dalla famiglia Moriyama a Urakami, quartiere a nord di Nagasaki, dove tutto il popolo conduce una vita umile e piena di pace. Scopre con ammirazione il lavoro delle suore nelle scuole e negli asili, vede sui volti dei cristiani una speranza e una letizia che lui non ha. Da loro conosce la storia di Nagasaki e del cristianesimo in Giappone, dalla predicazione di Francesco Saverio al martirio di Paolo MiKi e dei suoi compagni: cadono i suoi pregiudizi.

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Il terremoto e la solidarietà internazionale

Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023 una forte scossa di terremoto ha colpito una vasta zona di confine tra Turchia e Siria, riducendo in macerie abitazioni, ospedali, strade: a oggi si contano oltre 41.000 vittime. Sono stati accusati e arrestati i costruttori degli edifici crollati, ma questo non placa il dolore dei sopravvissuti e non dà ragione di un tale disastro.

L’unico atteggiamento degno dell’umanità è invece la consapevolezza della fragilità umana, la preghiera a Dio che non abbandoni le sue creature e la solidarietà con chi ha bisogno, che si esprime in aiuti concreti.

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Quale educazione?

Il tema dell’educazione è centrale nella vita di ogni popolo: all’educazione dei giovani è necessario dedicarsi con urgenza e responsabilità per trasmettere il senso e la positività del vivere. Ho appreso da piccola il rispetto della natura, la tenacia nel lavoro e la lealtà verso gli altri, la compassione per i malati e gli anziani, la gratitudine per il cibo e i beni ricevuti, il perdono per chi mi aveva offeso. Senza tanti discorsi, vedevo come i miei genitori e gli adulti che conoscevo, trattavano le piccole cose e le situazioni della vita quotidiana. Crescendo ho incontrato la proposta cristiana vissuta con semplicità in famiglia e in parrocchia: sentivo che il bagaglio della tradizione provocava la mia libertà e a questo punto ho cominciato a fare confronti e a capire che non tutto ciò che ascoltavo mi corrispondeva.

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Cosa e perché la nostra vita attende?

Avvento: l’attesa del cuore dell’uomo nelle canzoni

L’esperienza che accumuliamo vivendo fa affiorare una specie di inquietudine, un senso di mancanza e di attesa, a cui non sappiamo dare un nome. Cesare Pavese, scrittore, morto suicida nel 1950, aveva lasciato scritto nel suo diario: “Qualcuno ci ha mai promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?” È un’attesa che ha radici lontane e caratterizza l’uomo di tutti i tempi. Ne dà ampia testimonianza l’Antico Testamento nelle vicende del popolo ebraico.

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Don Giussani a cento anni dalla nascita

Don Luigi Giussani è nato a Desio il 15 ottobre 1922. Entrato in seminario a 11 anni, è stato ordinato sacerdote il 26 maggio 1945. In occasione del suo centenario, per tutti coloro che seguono il suo carisma, il Papa ha concesso un’udienza in piazza San Pietro sabato 15 ottobre.

Così è intervenuto il Papa: “Io esprimo la mia personale gratitudine per il bene che mi ha fatto, come sacerdote, meditare alcuni libri di don Giussani; e lo faccio anche come Pastore universale per tutto ciò che egli ha saputo seminare e irradiare dappertutto per il bene della Chiesa. E come potrebbero non ricordarlo con gratitudine commossa quelli che sono stati suoi amici, suoi figli e discepoli? Grazie alla sua paternità sacerdotale appassionata nel comunicare Cristo, essi sono cresciuti nella fede come dono che dà senso, ampiezza umana e speranza alla vita. Don Giussani è stato padre e maestro, è stato servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria. La Chiesa riconosce la sua genialità pedagogica e teologica, dispiegata a partire da un carisma che gli è stato dato dallo Spirito Santo per l’utilità comune.”

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Nel dolore costruire la pace

Incontro con Padre Damiano Puccini

Padre Damiano Puccini, originario di Pisa e membro del clero maronita, risiede da 19 anni in Libano dove è vice parroco a Mechmech e Lehfed nella diocesi di Byblos: martedì sera 14 giugno, ha reso la sua testimonianza nella chiesa parrocchiale di Magnago.

Il Libano è un piccolo paese nel Vicino Oriente, tra il mar Mediterraneo e montagne alte fino a 3000 metri, confinante con la Siria e la Palestina. In questa terra, dove hanno abitato i Fenici, san Marco Evangelista è stato vescovo predicando e suscitando numerosi cristiani: dal 400 i cristiani cattolici del Libano sono detti maroniti, dall’anacoreta Marone. Il 24 luglio i maroniti festeggiano San Charbel, considerato il padre Pio libanese.

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La cultura della vita: Santa Gianna Beretta Molla

Il 28 aprile scorso abbiamo festeggiato il 60° anniversario della morte di santa Gianna, madre di famiglia, che ha dato la vita perché la bambina che portava in grembo potesse vivere.

Nata a Magenta il 4 ottobre 1922, penultima di otto figli, si laurea in Medicina nel 1949 e si specializza in pediatria nel 1952.  Educata dai genitori, ferventi cattolici, frequenta la chiesa, partecipa come responsabile all’Azione Cattolica e si accosta assiduamente all’Eucaristia. Concepisce la professione di medico come servizio a tutti: “Chi tocca il corpo di un paziente, tocca il corpo di Cristo. … La nostra missione non è finita quando le medicine più non servono. C’è l’anima da portare a Dio …”

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